Papa benedice città del Casertano attraverso l’immagine della Madonna

 

 

MONDRAGONE. La trilogia poetica dedicata a Papa Francesco, pubblicata dall’ex vicario generale della Diocesi di Sessa Aurunca, don Franco Alfieri, strappato prematuramente dal Covid alla comunità dei fedeli di Mondragone, è stata consegnata, nel giorno della ricorrenza di Maria Ausiliatrice, nelle mani del Santo Padre in piazza San Pietro.   Durante la festività della patrona di Mondragone, Maria Ss Incaldana, l’ultimo libro della trilogia poetica “Francesco. Un Papa proprio così”, scritto dallo storico sacerdote della parrocchia di San Rufino, prima, e poi della Basilica minore di Maria Incaldana, è stato presentato al pubblico grazie all’impegno assunto dal comitato “Memoriale don Franco” costituito da: Luca Caiazzo, Rosario De Martino, Francesco Miraglia, il diacono Aldo Montano, Espedito Pio, Paolo Russo, Antonio (Sasà) Spina e Rosario Spina e all’ausilio di don Nando Iannotta.

Proprio in tale frangente trapelò, pure, il desiderio di realizzare il sogno dell’ex vicario generale, cioè donare questo suo contributo culturale e spirituale non solo alla comunità di Mondragone, ma anche allo stesso Pontefice.

Ieri mattina una delegazione del comitato “Memoriale don Franco” è partita per Roma e Papa Francesco ha ottenuto le copie della suddetta trilogia poetica, interloquendo a sua volta, proprio con il giovane insegnante di Religione Cattolica, Luca Caiazzo sulla figura del sacerdote mondragonese. Sempre Luca ha deciso di raccontare questa commovente giornata: “Oggi siamo riusciti a realizzare il desiderio di don Franco comunicatomi il 20 agosto del 2020 in un bar di Mondragone. Voleva insieme al sottoscritto andare dal Papa e consegnare la sua opera.

Sorella morte purtroppo non ha consentito al sacerdote di vivere questa giornata, così come vedere il suo lavoro nelle mani di tanti mondragonesi che hanno seguito la sua missione. Don Franco – continua Luca Caiazzo – i libri li donava, li faceva circolare senza pretese. Cercava dai suoi fedeli il feedback, cioè delle risposte e questo era un modo per formare la cultura popolare cittadina. Attraverso la poesia voleva trasmettere la sua interiorità, a dire il vero, molto profonda”.

Una volta che è stata pubblicata l’opera è stato deciso di chiedere un’udienza al Papa? “Sì. Questo è avvenuto prima della Pasqua di quest’anno. La risposta dalla Casa Pontificia è giunta la settimana scorsa. A questo punto abbiamo scelto una delegazione che rappresentasse il comitato Memoriale Don Franco. A Roma oltre al sottoscritto è stato presente don Nando Iannotta e il diacono Aldo Montano. Io e don Nando siamo stati sul sagrato, mentre Aldo Montano nel reparto speciale. Quando il Pontefice si è avvicinato abbiamo vissuto 3 minuti intensissimi in cui abbiamo presentato la figura di don Franco non solo dal punto di vista poetico, ma anche rispetto al ruolo sociale svolto in città. Il Papa ha voluto vedere la foto di don Franco, poi l’ha sfiorata mentre mi teneva la mano. Ovviamente ci siamo presentati a Papa Francesco. Subito dopo il Santo Padre ha sfogliato il libro, e si è presa la foto di don Franco”.

Al vescovo di Roma è stato spiegato anche il contesto culturale di Mondragone in cui il testo è maturato? “Sì, abbiamo delucidato il Pontefice sul come la Chiesa qui combatte il degrado sociale, la malavita con le armi della cultura e della scuola. Don Franco ha fatto tutto ciò anche con la poesia.

Il Papa ha annuito e ha espresso il suo grazie. Ovviamente abbiamo fatto presente al Santo Padre che don Franco è tornato alla casa del Padre subito dopo la stesura della sua opera a lui dedicata. A questo punto – ha precisato Luca – mi ha stretto forte la mano. Questo è stato il momento più emozionante per me. Subito dopo abbiamo portato i saluti del nostro vescovo, mons. Cirulli e del vescovo emerito di Caserta, mons. Nogaro. Don Nando, infine, ha offerto al Papa l’immagine di Maria Ss Incaldana chiedendo la benedizione della città di Mondragone. Papa Francesco a questo punto ha toccato l’immagine sacra in atto di venerazione, poi ha concesso la sua benedizione e ci ha salutato”.

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