Il Codice Leuciano, liceo casertano vincitore di un progetto finanziato

Caserta. Una chiacchierata con la Dirigente scolastica del Liceo Artistico Statale “San Leucio” di Caserta, capofila del progetto CIPS

 Il Codice Leuciano: ricordare i diritti attraverso il cinema è il titolo del progetto che il Liceo Artistico Statale “San Leucio” ha visto finanziato nell’ambito del bando CIPS – Il linguaggio cinematografico e audiovisivo come oggetto e strumento di educazione e formazione promosso da MiC – Ministero della Cultura e MIM – Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Si basa sull’Utopia socialista di Ferdinando IV di Borbone nella Costituzione di San Leucio, a CASERTA, ispirata ai principi di uguaglianza, solidarietà, previdenza sociale, diritti umani. A 200 anni dall’esperimento sociale innovativo e pioneristico voluto dal re illuminato, l’arte e il linguaggio audio-visivo diventano strumento di conoscenza, di comunicazione e di relazione con la comunità del luogo. Per immaginare una nuova società utopica e reale, raccontata attraverso gli occhi degli studenti.

Ne abbiamo discusso con la dirigente scolastica, prof.ssa Immacolata NESPOLI

Dirigente, innanzitutto, ci può dire di più sul tema di questo progetto?

Era il 20 Novembre 1789 quando a San Leucio si sperimentò il primo esempio di repubblica socialista della storia moderna e di realistica attuazione di quella tipica utopia idealistico–razionalista dell’epoca: l’istituzione di una Colonia ad opera del re delle Due Sicilie, Ferdinando IV di Borbone, in quello stesso Regno dove era fiorito l’Illuminismo del ‘700, grande fucina del pensiero politico meridionale.

San Leucio era in origine la residenza di caccia del re che, dopo la morte prematura del figlio, decise di destinare ad altro quando i coloni che vi aveva fatto insediare crebbero di numero, diventando una piccola comunità. Fondò una colonia modello, Ferdinandopoli, posizionata nei pressi della Reggia di CASERTA, dotata di autonomia economica, creandovi una seteria, una fabbrica di tessuti, strutture educative e sanitarie, con una propria legge, il Codice Leuciano, ed una struttura urbanistica organica e simmetrica.

E da dove nasce il progetto Il Codice Leuciano: ricordare i diritti attraverso il cinema?

Lo Statuto, dal titolo Origine della popolazione di S. Leucio e suoi progressi fino al giorno d’oggi colle leggi corrispondenti al buon governo di essa. Di Ferdinando IV. Re delle Sicilie, fu voluto dalla sovrana Maria Carolina d’Asburgo-Lorena nell’ambito delle poderose riforme in tema di diritto che in quegli anni si andavano facendo nel Regno di Napoli e i cui pilastri operativi, ispirati ai principi di uguaglianza, solidarietà, assistenza, previdenza sociale, diritti umani, erano tre: l’educazione veniva considerata l’origine della pubblica tranquillità; la buona fede come prima delle virtù sociali; e il merito, la sola distinzione tra gli individui. Esso tratta alcuni dei problemi ancora oggi urgenti e dibattuti, anticipando le conquiste giuridiche in tema di libertà e benessere sociale. Ma a duecento anni da questo esperimento, ci troviamo oggi a vivere in una società che ha rimosso la memoria, fallendo la sfida della modernità.

Ci spieghi meglio.

Il territorio su cui San Leucio insiste è da troppo anni in condizioni di persistente emergenza sociale, dovuta in maniera preponderante alla migrazione delle nuove generazioni verso altri lidi. Centrale quindi il valore sociale della scuola, in particolare del Liceo Artistico che si erge a pochi passi dal Borgo, riconosciuto dall’UNESCO nel 1997, e da cui prende il nome, per la crescita personale e lo sviluppo del Paese. E il cinema, uno dei fiori all’occhiello della cultura italiana, rappresenta non solo svago o evasione ma codice comunicativo universale che può costituire per le giovani generazioni una chiave di accesso al reale, uno strumento per comprendere attraverso altre vie fenomeni che interessano la società in cui viviamo.

Non siete nuovi a questo tipo di sensibilizzazione sociale.

No. Riteniamo che la scuola rappresenti, con tutte le azioni che mette in campo, una delle poche opportunità di apprendimento, confronto e crescita personale a loro dedicate. La conoscenza della storia del territorio su cui insiste è essa stessa un’opportunità, date le testimonianze del Belvedere di San Leucio, dei borghi di Sala e Briano, luoghi in cui nel passato è stato possibile realizzare una politica sociale ed economica anticipatrice delle più avanzate conquiste sociali in tema di Famiglia, Proprietà ed Uguaglianza. Questo esempio potrebbe indurre i giovani al recupero di quei sani valori che porterebbero alla rinascita di beni artistici e architettonici e allo sviluppo di progetti improntati sui principi universali del bene comune. Insistono purtroppo degli ostacoli, ma l’Istituto ha saputo coniugare i fenomeni culturali ed artistici internazionali con le tematiche territoriali, cercando di proiettarsi all’esterno attraverso l’insegnamento delle lingue straniere, la formazione dei docenti (CLIL, Erasmus Plus), gli stage, le partnerships, i gemellaggi in una dimensione Europea, la partecipazione a bandi locali, regionali e nazionali. L’obiettivo è di porsi in continuità rispetto ad un percorso avviato con il programma Per Chi Crea, promosso dal MiC e gestito da SIAE, che ha visto questo istituto vincitore con il progetto RipresoBENE, settore Cinema e l’entusiasta partecipazione di studenti, docenti, enti e associazioni coinvolte. Per il progetto CIPS abbiamo ulteriormente allargato le partnership con altre due istituzioni scolastiche e mantenuti stretti i legami cooperativi con le associazioni di categoria.

Questi valori sociali, culturali ed educativi del progetto sono in relazione a gli obiettivi del bando?

L’obiettivo del progetto è di fornire ai ragazzi mezzi di espressione e comunicazione attraverso i quali incanalare le proprie emozioni e pensieri, riflettere sugli eventi e guardare il mondo trovando un modo per interpretarlo e, alla fine, comprenderlo; e, allo stesso tempo, utilizzare questi strumenti per valorizzare il patrimonio culturale locale in stato di abbandono con maggiore efficacia in modo da generare e stimolare identità, produzione culturale, coesione, innovazione sociale così come inteso dalla Convenzione di Faro. Essa rinnova il concetto di patrimonio culturale, introducendo quello più innovativo di “eredità-patrimonio culturale”, che viene considerato “un insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione”. E intende promuovere un maggiore protagonismo dei cittadini, sancendo il diritto, individuale e collettivo, “a trarre beneficio dal patrimonio culturale e a contribuire al suo arricchimento”.

Come mai avete puntato nuovamente sul cinema?

Il cinema è uno dei fiori all’occhiello della cultura italiana che rappresenta non solo svago o evasione ma linguaggio, codice comunicativo universale che può costituire per le giovani generazioni una chiave di accesso al reale, uno strumento per comprendere attraverso altre vie fenomeni che interessano la società in cui viviamo. Il cinema e i media audiovisivi, proprio per il loro immediato potenziale comunicativo, e per la loro ontologica “popolarità”, si prestano più di altre discipline a contrastare i caratteri elitari e discriminatori ancora presenti nella cultura italiana, e a favorire l’affermazione diffusa del gusto del bello e di una compiuta democrazia culturale. Per questo motivo, il nostro istituto ha dedicato particolare attenzione al settore Audiovisivo e Multimediale, in combinazione, ovviamente, con gli altri indirizzi.

Grazie mille, approfondiremo allora successivamente le attività in corso.

Grazie a lei.

 

 

Il progetto è coordinato dalla scuola capofila Liceo Artistico Statale “San Leucio” di Caserta guidato dalla Dirigente scolastica, prof.ssa Immacolata NESPOLI e dal Responsabile Scientifico, Prof.ssa Angela CAPASSO, avente partner l’Istituto Comprensivo CAPOL. D.D. di San Nicola la Strada guidato dalla Prof.ssa Patrizia MEROLA e l’Istituto Comprensivo Statale “Collecini – Giovanni XXIII” San Leucio – Castel Morrone guidato dal Prof. Antonio VARRIALE.

 

 

 

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