CASTEL CAMPAGNANO. Scenario ribaltato dopo due mesi per l’allevamento di vitelli sequestrato dalla Forestale. Il tribunale ha accolto l’istanza presentata dai legali Nicola Russo e Pietro Mancini ed ha disposto il dissequestro definitivo dell’allevamento. La settimana successiva al blitz c’era stata già la prima riapertura, finalizzata al ripristino dello stato dei luoghi, ma ora l’azienda agricola di località Squille a Castel Campagnano potrà tornare a lavorare in assoluta tranquillità, peraltro come ha fatto anche in queste settimane, anche se con la spada di Damocle degli interventi da ultimare.
All’atto del sopralluogo si è riscontrato che i reflui provenienti dalle gabbie in cui sono allevati i vitellini per pendenza defluiscono nel piazzale e da questo nel terreno adiacente. Inoltre i reflui derivanti dal lavaggio dei mezzi e delle attrezzature vengono convogliati, mediante una canaletta, nel canale che corre lateralmente all’azienda con recapito finale in un bacino artificiale di proprietà di terzi.
Infine i reflui raccolti dalle due stalle presenti vengono convogliati in vasche non idonee in quanto non a tenuta stagna per cui si originano dei percolamenti sui terreni adiacenti.
Tale situazione è andata a configurare l’ipotesi di reato di gestione illecita e deposito incontrollato di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da effluenti zootecnici. La Forestale ha proceduto al sequestro dell’intero plesso aziendale e delle sue pertinenze, con facoltà d’uso esclusivamente per il governo degli animali e alla denuncia in stato di libertà alla autorità giudiziaria il titolare dell’allevamento.