CASAL DI PRINCIPE/SAN CIPRIANO D’AVERSA/VILLA DI BRIANO. Oltre quattro secoli di carcere. E’ questa la richiesta formulata dai pm veneti Terzo e Baccaglini per i 44 imputati nel processo sul nucleo dei Casalesi in Veneto.
L’accusa ha invocato 30 anni ciascuno per l’imprenditore di Casal di Principe Luciano Donadio, per Raffaele Buonanno di San Cipriano d’Aversa e per Antonio Pacifico; 23 anni e 3 mesi per Luigi Paoli; 20 anni e 3 mesi per Antonio Buonanno di San Cipriano d’Aversa; 15 anni e 8 mesi per Giuseppe Puoti di Villa di Briano; 10 anni per Adriano Donadio e 9 anni e 6 mesi per Claudio Donadio, figli di Luciano Donadio. Invocati, invece, 4 anni per l’ex sindaco di Eraclea Mirco Mestre.
Tra gli imputati di spicco c’è il presunto boss della camorra Luciano Donadio, finito nel mirino della Procura di Venezia che aveva avviato una indagine, a cura del pm Roberto Terzo, sulla collusione tra associazioni mafiose che avrebbero operato per anni, con il concorso di politici, professionisti ed imprenditori, in diversi rami economici che vanno dall’edilizia all’utilizzo di esercizi commerciali. Attività di indagine concluse tempo addietro nel Padovano con l’operazione ‘Aspidè e proseguite poi lungo la costa del cosiddetto Veneto orientale e nell’entroterra fino a Verona.