CERVINO/MADDALONI. L’ultimo viaggio della sua vita è stato quello dal locale alla stazione per accompagnare la sua fidanzata. Sempre sulla strada, per i suoi legami, familiari e personali, che erano tutti lontani dal paese di residenza.
In pochi a Cervino avevano rapporti stretti con Francesco Cataldo, il 27enne morto all’ospedale del Mare dopo l’incidente sulla Statale 162 a Sant’Anastasia. In tanti conoscono, invece, i genitori che gestiscono una palestra sul versante maddalonese di Messercola.
I genitori si sono trasferiti nella Valle di Suessola negli anni Novanta da Napoli, dove erano titolari di una struttura simile. Sono stati i carabinieri di Santa Maria a Vico ad avvisarli ieri della tragedia. Non è stato facile identificare il corpo del povero Francesco, visto che i documenti contenuti nel portafogli sarebbero andati distrutti nell’impatto.
Francesco faceva spesso la spola tra il Napoletano e la Valle di Suessola, per andare dai nonni o dagli amici. Un mondo di affetti che ora attende di abbracciarlo per l’ultima volta dopo l’esame autoptico disposto dal pubblico ministero.
Verso le 5 di ieri mattina i Carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna sono intervenuti sulla strada statale 162 direzione Cercola – Sant’Anastasia per un incidente stradale. In una Fiat 500 l’autista – una ragazza attualmente in prognosi riservata e in pericolo di vita ricoverata all’ospedale Monaldi di Napoli – e la 30enne passeggera deceduta sul colpo. Si tratta di Martina Persico, giovane mamma di Massalubrense che si esibiva nei locali.
In una Citroen C4 c’era il 27enne Francesco Cataldo, morto nell’Ospedale del mare. In altre 3 auto c’erano solo gli autisti e loro sono ricoverati al Policlinico ma non sono in pericolo di vita. La dinamica dell’incidente è tuttora da chiarire. Indagini in corso da parte dei Carabinieri di Castello, della stazione di Sant’Anastasia e dei militari del nucleo investigativo sezione rilievi del gruppo di Castello di Cisterna.