CASAL DI PRINCIPE. Serenità per la seconda importante assoluzione ma anche fiducia per l’ultimo “scoglio” giudiziario che dovrà affrontare a metà aprile.
E’ così che Nicola Cosentino, ex sottosegretario all’Economia, ha accolto la decisione della Cassazione che giovedì sera lo ha assolto definitivamente nel processo cosiddetto “Il Principe e la scheda Ballerina”, in cui l’ex coordinatore campano di Forza Italia era accusato di tentato impiego di capitali illeciti con l’aggravante mafiosa, in relazione alla costruzione a Casal di Principe di un centro commerciale voluto dal clan dei Casalesi, ma mai edificato.
Per ora, trapela dai suoi legali, l’ex sottosegretario preferisce non rilasciare dichiarazioni, ma c’è la soddisfazione per l’assoluzione definitiva nel processo “Il Principe” che si aggiunge a quella, anch’essa passata in giudicato, ottenuta nell’altro procedimento cosiddetto “Carburanti”, in cui Cosentino era imputato insieme ai fratelli: alla fine sono stati tutti assolti.
“Accogliamo con serenità il pronunciamento della Cassazione per ‘Il Principe’ – dicono all’Ansa i legali di Cosentino, Stefano Montone, Agostino De Caro ed Elena Lepre – da sempre convinti che la sentenza assolutoria avuta in appello fosse ampiamente meritevole di essere confermata. Sin dal primo momento avevamo sostenuto, in perfetta corrispondenza con i dati istruttori emergenti, l’assoluta estraneità di Cosentino ai fatti contestati”.
Sulla decisione degli Ermellini interviene anche il senatore Ciro Falanga, responsabile nazionale Giustizia dell’Udc, che parla di assoluzione “arrivata dopo circa 15 anni di indagini e processo”.
“La vicenda – osserva Falanga – dovrebbe indurre quelle forze politiche che fanno del giustizialismo una bandiera elettorale ad una seria riflessione sullo stato comatoso della giustizia nel nostro paese. L’Udc confida nel ministro Nordio affinché attui una radicale riforma della giustizia che assicuri tempi ragionevoli dei processi“.
Al momento l’unica condanna definitiva a carico dell’ex coordinatore campano di Forza Italia resta quella a quattro anni per la corruzione di un agente della polizia penitenziaria del carcere napoletano di Secondigliano, in cui Cosentino ha trascorso la detenzione preventiva.
Resta però sospeso il processo “Eco4”, il più importante tra i procedimenti a carico di Cosentino, che approderà in Cassazione il prossimo 27 aprile, e che vede l’ex sottosegretario rispondere di concorso esterno in camorra e una condanna in appello a 10 anni, dopo i nove avuti in primo grado.
Per Eco4, la Cassazione dovrà però tener necessariamente conto dell’assoluzione decisa ieri, in quanto la condanna in appello a 10 anni per concorso esterno, su cui la Corte dovrà pronunciarsi a fine aprile, si basava proprio sulla sentenza di primo grado del Principe, in cui Cosentino era stato condannato a 5 anni e mezzo. Con l’assoluzione definitiva per “Il Principe”, la valutazione della Corte potrebbe partire da basi diverse.