Arpaia/Paolisi. Sesso con l’allievo di 12 anni, condannata la professoressa 40enne. È stata condannata a tre anni e quattro mesi di reclusione una professoressa quarantenne di Benevento, già agli arresti domiciliari dallo scorso settembre con l’accusa di violenza sessuale aggravata su un alunno di 12 anni sia a scuola sia tramite chat su WhatsApp. La sentenza è stata emessa dal Tribunale di Benevento, al termine del processo che si è svolto col rito abbreviato. Lo riporta Napoli Fanpage.
Le indagini erano partite alla fine del marzo 2022, dopo la denuncia della preside, alla quale era seguita quella dei genitori del ragazzino, che frequenta una scuola media della Valle Caudina.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti la professoressa, abusando della posizione di inferiorità dell’alunno e della sua autorità come docente, avrebbe indotto il ragazzino a commettere e subire atti sessuali.
I rapporti sarebbero avvenuti a scuola, approfittando di momenti in cui i due restavano da soli, ma ci sarebbe stato anche scambio di foto e video a sfondo pornografico in chat.
A seguito dell’avvio delle indagini i telefonini della donna e del ragazzino erano stati sequestrati e il loro contenuto analizzato. Grazie al lavoro dei consulenti informatici della Procura è stato recuperato il contenuto di alcune chat su WhatsApp, tra conversazioni, foto e video che erano stati cancellati dal dispositivo del 12enne; secondo le ricostruzioni sarebbe stata la prof a intimare all’alunno di far sparire tutto.
In ossequio alla volontà della propria assistita nella qualità di difensore di fiducia, Avv. Antonio Leone, preciso quanto segue: “ A chiarimento dell’articolo da Voi pubblicato, relativo alla professoressa sannita accusata di abusi sessuali su minore di anni 12, si precisa che la stessa, in virtù del comportamento processuale serbato e dei chiarimenti resi nel corso dell’udienza del 28.02.2023, ha visto attenuata l’accusa originariamente contestata con il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti, che hanno segnato un ridimensionamento della condotta oggetto del giudizio.
Si precisa ancora che la pena prevista per i reati oggetto dell’imputazione oscillava tra i 9 ed i 18 anni. La condanna inflitta, di anni 3 e mesi 4, risulta pertanto, lieve rispetto a quella astrattamente irrogabile, attenuando il fatto storico”.