Cimiteri delle auto, le discariche nate nel silenzio sui terreni: “Qui noi coltiviamo”

MONDRAGONE. Il metodo è sempre lo stesso: si sceglie una località isolata; si trasportano rifiuti di qualsiasi genere con un furgoncino o un camioncino; poi una volta scaricato il tutto si fanno perdere le tracce lungo qualche strada provinciale che attraversa i terreni di Mondragone. Alla fine chi ne paga le conseguenze è l’agricoltore mondragonese già ridotto male per le condizioni che il mercato detta per il loro prodotto svalutato al fine di far guadagnare la grande distribuzione. In una città che non ha un proprio mercato ortofrutticolo, forse perchè sarebbe troppo concorrenziale e fastidioso per quello di Aversa e di Fondi, ecco che i terreni agricoli possono diventare degli sversatoi di ingombranti. Poi quando i suoli sono ormai ricolmi di spazzatura, ecco gli incendi che risultano funzionali a creare altro spazio per quella che è comunemente detta “munnezza”.

E’ questa la triste cronostoria denunciata più volte da alcuni agricoltori mondragonesi della località Savonisi, sia al Comune di Mondragone, sia al Consorzio di Bonifica, nonchè alla locale tenenza della Guardia di Finanza. Stanchi dell’assordante silenzio su questo fenomeno hanno deciso a mezzo stampa di segnalare il caso, anche per ricevere un’attenzione mediatica su tale problematica che non lede solo gli interessi dei coltivatori di Mondragone, ma anche degli acquirenti. In effetti le sostanze inquinanti, attraverso queste azioni criminali, finiscono poi nella catena alimentare umana. Quindi si tratta di un verso e proprio problema di salute pubblica, la cui responsabilità ricade in primis sui primi cittadini, quindi anche sul sindaco di Mondragone, Lavanga, chiamato a questo punto ad intervenire.

A corredo della segnalazione, gli agricoltori hanno fornito anche alcune foto-denuncia non solo come prova documentale dello stato dell’arte dei luoghi, ma anche per suscitare la reazione dei lettori mondragonesi interpellati mediante la loro coscienza a prendere consapevolezza di quanto esposto per tutelare il loro territorio e non permettere che venga ulteriormente affossato.

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