Giro di spaccio del figlio del boss, stangata per 15. Solo due si salvano

MONDRAGONE. Questa sera è stata emessa dalla Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione la sentenza per il giro di spaccio gestito dal figlio del boss La Torre. La stangata è arrivata per una quindicina di imputati: soltanto due si sono salvati, per il resto le condanne inflitte l’anno scorso in Appello sono state confermate.

L’istanza è stata accolta, infatti, soltanto per Loka Frederik (difesi dagli avvocati Stellato e Cerbo) e per Salvatore De Crescenzo. Per questi due c’è stato l’annullamento della sentenza con rinvio ad altra sezione della Corte di Appello per un errore sul calcolo della pena sui reati commessi in continuazione tra loro.

I 17 imputati era stati condannati in primo grado per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Accusati, in origine, di essere i capi promotori erano La Torre Francesco Tiberio e De Crescenzo Salvatore e Vincenzo.

Il verdetto precedente

Di seguito le condanne, riformate e confermate dalla Corte di Appello:

Lika Nevila unica assolta, per non aver commesso il fatto, difesa dall’Avv. Gianluca Bencivenga;
De Crescenzo Vincenzo: anni 15 e mesi 4 di reclusione ;
De Crescenzo Salvatore: anni 11 di reclusione, mesi 9 e giorni 10 di reclusione difeso dall’avv Quarto;
Balestrieri Francesco: anni 8 mesi 10 e giorni 20 di reclusione difeso dall’avv. Ambrosino;
La Torre Francesco Tiberio: anni 6 mesi 6 di reclusione difeso dall’avv Ferone;
Loka Frederik anni 6 mesi 5 e giorni 10 di reclusione difeso dall’avv. Stellato;
Meandro Luigi anni 5 e mesi 4 di reclusione difeso dagli Avv. Francesco Lavanga e Ignazio Maiorano;
Rinaldi Giuseppe anni 4 mesi 11 e giorni 10 di reclusione;
Cipriani Alessio anni 5 di reclusione difeso dall’avv Raucci;
Montano Maurizio anni 1 e mesi 10 di reclusione pena sospesa difeso dall’avv. Della Gatta;
Confermata la sentenza di primo grado per Gardillo Costantino difeso dagli avv. Antonio Miraglia e Luigi Ferri; Degli Schiavi Michele difeso dall’avv Liquori e Angelo Pagliuca difeso dall’avv Edmondo Caterino

Exit mobile version