Ecco come viene fuori la vicenda della cappella dell’ex consigliere della città tricolore

Santa Maria a Vico. La vicenda dei loculi venduti in modo illegale e sotto banco dall’ex consigliere comunale di Reggio Emilia, Carmine De Lucia viene fuori nel dicembre del 2019.

A renderla disponibile alle orecchie della Guardia di Finanza è il ras Domenico Nuzzo, attualmente ancora uccel di bosco.

E’ proprio lui a rivelarla all’imprenditore Caterino concessionario del cimitero.

Nuzzo: Ci sta quel signore, … un consigliere, fa il consigliere a Reggio Emilia, Carmine di chiama, il cognome l’ho scordato

Caterino: De Lucia per caso?

Nuzzo: E’ bravo! S’è comprato tutta una cosa completa…

Caterino: E…

Nuzzo: 18 (cappella) completa!

Caterino: Si si

Nuzzo: Tiene fatture, tiene tutto, lo sta vendendo 3500

Caterino: Ah se li sta vendendo?

Nuzzo: E’, si è tenuto una colonna, siccome non ce ne sono, la gente chiede, capito?

La conversazione è ad inizio dicembre 2019, questo sta a testimoniare che Domenico Nuzzo riesce a sapere le cose in tempo reale, quasi prima che accadano.

E così la Guardia di Finanza si adopera per smascherare l’ennesima magagna.

La notizia della vendita illegale viene fuori anche in un’altra conversazione, ben un mese e mezzo dopo tra Nuzzo ed un imprenditore del posto che bazzica per il cimitero, con tanto di importi dei loculi.

Poi la sfuriata telefonica proprio tra Carmine De Lucia e Giuseppe Pascarella gestore dei servizi cimiteriali risalente al 15 maggio, che è il teorema per antonomasia di questa vicenda davvero di basso livello.

Praticamente i due fanno si rendono protagonisti di una vera e propria confessione con tutte le cifre e le provvigioni, manco fossero un’agenzia immobiliare.

Poco meno di un mese dopo si inserisce il ras Domenico Nuzzo che contatta direttamente Carmine De Lucia al telefono presentandosi così: Buongiorno… sono Mimmariello degli Angeloni. E da qui poi ci sarà anche l’incontro tra i due nella frazione San Marco.

Una vendita che si snoda durante l’estate 2020 ma su cui il ras del clan Massaro 2.0 mette gli occhi quasi sei mesi prima.

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