Va nello store dell’imprenditore: “Vieni a Casale con me, devi prendere caffè con lui”

AVERSA/CASAL DI PRINCIPE. Emerge anche una visita allo store specializzato nella vendita di porte ed infissi nell’ultima inchiesta sul clan Bidognetti.

Una delle vittime ha ricordato che in prossimità delle festività natalizie nel dicembre 2019 aveva ricevuto la visita, presso il suo esercizio ad Aversa, di E.D. quale gli aveva detto “devi venire con me a Casal di Principe dove c’é una persona che vuole incontrati, vuole prendere un caffé con te”.

Non aveva formulato alcuna richiesta e tuttavia egli comprese che con la espressione “andare a Casale” si intendeva essere chiamati dal clan dei Casalesi. Era a conoscenza del fatto che E.D. aveva precedenti penali anche per associazione. Il commerciante nega di aver mai pagato alcuna tangente. Secondo quanto risulta dalle intercettazioni, formula una precisa richiesta di tangente. Ma é evidente che il clima di intimidazione non consente di ottenere di più dalle vittime

In questo caso sussiste l’aggravante del metodo mafioso considerata la minaccia implicita derivante dal riferimento alla necessita di mettersi a posto con Casale, senza necessita di fare alcun nome, consapevole della forza derivante dal semplice riferimento alla roccaforte del clan dei Casalesi.

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