CASAPESENNA. Approvato dalla Giunta il protocollo d’intesa tra Regione Campania e Ministero dell’Interno, e il relativo finanziamento a carico della Regione, finalizzato all’abbattimento dell’immobile dove si era rifugiato e dove fu catturato il boss della camorra Michele Zagaria, a Casapesenna. Nell’ambito del progetto realizzato dai Vigili del Fuoco, è previsto il ‘tombamento’ definitivo del bunker sotterraneo dove si nascondeva il boss dei Casalesi.
Furono i coniugi Rosaria Massa e Vincenzo Inquieto ad ospitare Zagaria nel covo in via Mascagni a Casapesenna dove fu stanato. Massa, nella testimonianza resa ad inizio 2021, riferì che il giorno della cattura di Zagaria vide il poliziotto Vesevo che prendeva la pen drive ma aggiunse che la stessa non era del boss ma di proprietà della figlia e che all’interno vi erano solo foto e documenti.
L’ex capo della mobile Morabito riferì che “il giorno della cattura c’era un gran ressa fuori e dentro al covo, tanto che io non entrai nel bunker dove Zagaria si era nascosto. Ricordo fu Vittorio Pisani il primo ad entrare come richiesto dallo stesso Zagaria, poi un paio di suoi uomini, quindi Federico Cafiero De Raho, allora procuratore aggiunto, che mi sembra fu il quarto; non ricordo so se Vesevo entrò nel bunker, e comunque di quella pen-drive non ho mai avuto conoscenza”.