Valle Caudina/Caserta. Nei giorni scorsi c’è stato il verdetto della corte di Appello di Napoli in merito il processo a carico dei nuovi ras della Valle Caudina accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Il blitz del luglio 2020, l’operazione denominata “ Zeus”. Furono coinvolti i Massaro di Airola, Morzillo, Buono, Truocchio, il casertano Zampella.
29enne pregiudicato Antonio Buonanno di Moiano 3 anni e 8 mesi (in primo grado aveva preso 5 anni e 4 mesi)
il 30enne pregiudicato Francesco Buono di Airola anni 6 (In primo grado 7 anni)
il 28enne Alessandro Massaro di Airola; 3 anni (primo grado 4 anni)
il 29enne pregiudicato Biagio Massaro di Airola anni 4 mesi 10 (primo grado 5 anni e 4 mesi)
il 24enne pregiudicato Pasquale Massaro di Airola; anni 4 mesi 10 (sconto di un anno)
il 45enne pregiudicato Pietrantonio Morzillo di Moiano anni 5 mesi 2 (in primo grado 9 anni e 4 mesi)
il 22enne Luca Truocchio di Moiano anni 3 e mesi 8 (in primo grado 5 anni e 4 mesi)
il 39enne pregiudicato casertano Umberto Zampella anni 2 e mesi 6 (primo grado 3 anni e 4 mesi)
Per tutti multe tra i 4 e 5 mila euro, tranne Zampella che si è beccato ammenda di poco più di mille euro.
Revoca dei domiciliari e quindi liberi Antonio Buonanno, Alessandro Massaro, Luca Truocchio e Zampella Umberto.
Nel collegio difensivo gli avvocati
Danilo Di Cecco, Nello Sgambato, Carla Marruzzelli, Ettore Maccarelli, Mauro Iodice, Marco Bernardo e Stefano Sorrentino
Il provvedimento in questione traeva origine dalle attività poste in essere dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia Montesarchio, i quali, da agosto 2018, avvalendosi anche di attività di intercettazione telefonica, cui si è affiancata un’attività di polizia di tipo tradizionale (appostamenti su strada consequenziali all’ascolto delle conversazioni sulle utenze degli indagati, controlli di persone, pedinamenti, osservazioni, accertamenti sulle utenze telefoniche, perquisizioni e sequestri di armi, munizionamento e ordigni esplosivi ecc.), hanno raccolto riscontri oggettivi dell’attività posta in essere dal sodalizio criminale.
In particolare, le indagini hanno consentito di ricostruire e provare l’esistenza e l’operatività di un ben organizzato gruppo criminale dedito a una insistente attività estorsiva in danno di imprenditori e commercianti della Valle Caudina. Gli atti intimidatori, accertati da settembre 2018 fino al mese di maggio 2019, avevano anche lo scopo di mostrare l’esistenza e la forza di una nuova consorteria criminale sul territorio, attraverso azioni violente e minacciose con intrinseca carica intimidatrice, con l’obiettivo di determinare assoggettamento e omertà.