PORTICO DI CASERTA/MARCIANISE. Era finito in cella per un video su TikTok. Ad inguaiare il 21enne straniero Nazar Kusyy, domiciliato a Marcianise, non era stato il contenuto del filmato, ma la violazione insita in quella pubblicazione.
Essendo ai domiciliari aveva l’impossibilità di comunicare con chiunque e quindi quel video sui social è stato configurato al pari di un’evasione per la magistratura che ha disposto l’aggravamento della misura a settembre e la detenzione in cella. A distanza di due mesi il Riesame ha accolto l’istanza del legale, disponendo nuovamente i domiciliari a Marcianise per il giovane.
Il giovane era finito nei guai a giugno con Leon Bifone e un altro complice, identificato in Giannetti, per lesioni personali aggravate, porto di armi od oggetti atti ad offendere, danneggiamento e tentata violenza privata. I tre giovani vennero arrestati dai carabinieri su ordine del Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per aver realizzato una spedizione punitiva ai danni di un altro ragazzo; il fatto avvenne a Portico di Caserta il 2 maggio scorso, subito dopo la festa patronale. La vittima ha denunciato tutto ai carabinieri, che hanno trovato riscontri al suo racconto. Secondo quanto accertato dalle indagini coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, i tre, usando tirapugni in ferro, accerchiarono la vittima e la colpirono più volte procurandogli la caduta di tre denti e altri traumi.
Qualche giorno dopo, a bordo di due motorini e un monopattino, i tre cercarono di bloccare la vittima che era a bordo della propria auto minacciandola di morte con una pistola giocattolo, poi ritrovata e sequestrata dai carabinieri. Ad incastrare gli aggressori le immagini delle telecamere di videosorveglianza e le versioni fornite da diversi testimoni.
In particolare proprio Giannetti detto “Bonghetto” fu sentito mentre rivolgendosi alla vittima diceva: “Ti devo ammazzare! Ti devo sparare! Bastardo vieni qua!”, rompendo il lunotto posteriore dell’auto col calcio della pistola.