CASERTA. Questa mattina un gravissimo episodio di violenza all’interno de La Casa del Sorriso, la struttura di accoglienza per senzatetto gestita in patto di collaborazione dall’associazione L’Angelo degli Ultimi in via Mondo a Caserta, alle spalle della stazione.
Uno degli ospiti della struttura, un giovane nigeriano di 27 anni, Itua Oyamendan, con gravi problemi psichici, nel corso di una discussione nella quale la presidente dell’associazione Antonietta D’Albenzio lo invitava ad espletare i propri compiti mattutini, così come gli altri ospiti della Casa, costui ribellandosi all’invito ha aggredito prima la presidente colpendola e poi buttandola a terra, procurandole così una frattura del polso, poi anche i Carabinieri accorsi sul posto.
Ne è derivata una vera e propria colluttazione con gli uomini dell’Arma che non hanno potuto utilizzare il taser in dotazione per immobilizzarlo, poiché l’uomo non brandiva nessun’arma o oggetto contundente. L’uomo ha iniziato a colpire le auto ed il materiale interno alla struttura minacciando di incendiare tutto con l’accendino, ed in preda ad una vera e propria crisi psicotica e delirante si è avventato sui Carabinieri con tale forza da riuscire a liberarsi dall’intervento di almeno 5 persone. Quindi la fuga con inseguimento nei campi attigui al centro di accoglienza. Solo dopo molti minuti è stato fermato e condotto presso la Caserma di via Laviano.
Antonietta D’Albenzio, accompagnata dal fidanzato e tesoriere dell’associazione Domenico Romeo si è recato autonomamente presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, dove ha anche effettuato denuncia presso il drappello di Polizia del P.S.
Dopo poco sono giunti in pronto soccorso anche due dei Carabinieri intervenuti nel fermo, accusando forti dolori al fianco per un colpo ricevuto nel corso dell’inseguimento e della colluttazione.
“Lo diciamo da sempre – riferiscono Domenico Romeo e la presidente – questa casa non è una Rsa, non è possibile accogliere qui persone con gravi disagi fisici e mentali, non abbiamo né gli strumenti per ospitarli, né le competenze, tantomeno gli spazi idonei. Ed eccone le conseguenze.
Itua si trovava qui da qualche mese su invito di Don Antonello Giannotti, con il quale, pur dopo il suo passaggio ad altro incarico, lasciando la presidenza della Caritas, siamo sempre ben disposti a collaborare se abbiamo posto e ci viene chiesta una mano, ma sin da subito Itua ha manifestato atteggiamenti di chiara instabilità mentale. Anche per gli altri ospiti de La Casa del Sorriso era diventato impossibile convivere, la lite era praticamente sempre in agguato.
Questa però è la goccia che fa traboccare il vaso, non è possibile rischiare così la nostra stessa incolumità. Da questo momento siamo obbligati a non accogliere più senza tetto, per quanto in difficoltà, che abbiano disagi mentali o che abbiano gravi condizioni di salute. Non siamo noi il riferimento adeguato, non siamo in grado di poterli aiutare, mettiamo in pericolo le nostre stesse vite ed infine ma non per ultimo, anche dal punto di vista giuridico, non abbiamo le credenziali per tali accoglienze”, hanno concluso.