Capua/Casal di Principe. Torna il caso intercettazioni nell’inchiesta sugli interessi dei Casalesi negli appalti del Cira di Capua. La Cassazione ha accolto il ricorso dei legali, bloccando al momento l’utilizzo dei dialoghi captati e rinviando la decisione al Riesame, in attesa della prima udienza prevista per gennaio davanti al gup Imparato del tribunale di Napoli. Qualora il tribunale della Libertà decidesse di bloccare definitivamente le intercettazioni una buona parte delle accuse andrebbe a cadere.
A maggio il Tribunale del Riesame di Napoli aveva disposto la scarcerazione con applicazione degli arresti domiciliari fuori regione per Sergio Orsi, imprenditore coinvolto nell’indagine della Dda di Napoli su un giro di appalti truccati dietro il pagamento di tangenti al Centro Aerospaziale Italiano (Cira) di Capua.
Orsi, imprenditore già condannato in passato per associazione camorristica perché colluso con il clan dei Casalesi nel settore dei rifiuti, era finito in carcere il 26 aprile scorso con l’accusa di turbativa d’asta e corruzione con l’aggravante mafiosa; con lui erano stati colpiti da misura cautelare anche altre persone tra imprenditori, funzionari e dipendenti del Cira. Per la Dda Orsi si sarebbe infiltrato negli appalti del Cira favorendo così il clan dei Casalesi.
In particolare il Gip di Napoli aveva emesso undici ordinanze (due arresti in carcere, tre arresti domiciliari, tre obblighi di dimora e tre interdizioni dall’esercizio dell’attività d’impresa), ma le decisioni del Riesame hanno però in parte ridimensionato le contestazioni, specie sotto il profilo del legame con il clan camorristico, dalla Dda ritenuto esistente proprio per la presenza di Orsi. In precedenza era arrivata la scarcerazione dell’altro imprenditore arrestato, Fabio Oreste Luongo.
Le indagini riguardano la turbativa di gare di appalto indette dal C.I.R.A. (Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali), società consortile per azioni a maggioranza pubblica, con sede in Capua, organismo di ricerca di rilievo internazionale, operante nel settore aeronautico e aerospaziale.
I gravi indizi di colpevolezza ricostruiti nel titolo cautelare, poi, riguardano condotte di corruzione di taluni funzionari della predetta società ad opera degli imprenditori interessati alla aggiudicazione delle gare oggetto di turbativa.