Cognati uccisi a colpi di mitra, 4 ras del clan rischiano l’ergastolo

CASAL DI PRINCIPE/SAN CIPRIANO D’AVERSA/GRAZZANISE. Uccisi col kalashnikov, chieste 4 condanne. La Dda ha invocato l’ergastolo per i 4 esponenti di primo piano dei Casalesi.

Sono accusati del duplice omicidio di Domenico Apuzzo e Salvatore Natale e di porto abusivo d’armi. Il pm ha invocato l’ergastolo per Francesco Schiavone, Enrico Martinelli, Pasquale Spierto e Vincenzo Schiavone detto o’ Petillo.

Il duplice omicidio è quello di Domenico Apuzzo e Salvatore Natale, avvenuto il 10 ottobre 2003 nella frazione Brezza di Grazzanise; i due uomini furono massacrati con un fucile calibro 12 caricato a pallettoni ed un kalashnikov. Per la Dda di Napoli, che si è basata sulle dichiarazioni convergenti di alcuni pentiti del clan, uno degli esecutori materiali fu proprio Vincenzo Schiavone, che agì su ordine dei vertici della famiglia Schiavone che volevano riaffermare il proprio predominio sul territorio di Grazzanise, da sempre controllato dal clan di Casal di Principe.

Per questo motivo fu presa la decisione di uccidere Apuzzo e Natale, ritenuti dalla cosca responsabili di alcuni incendi divampati all’interno dei fienili di aziende bufaline della zona, tra cui quella del boss Enrico Martinelli. Apuzzo, allora 33enne, e il cognato 40enne Natale, furono raggiunti dai killer mentre stavano andando a lavorare nei campi; l’auto dei sicari si affiancò a quella dei due bersagli e partirono i proiettili. Apuzzo e Natale tentarono la fuga ma la loro auto finì in un canale di scolo.

Exit mobile version