MARCIANISE. I lavoratori che hanno finora lasciato la Jabil di Marcianise, in provincia di Caserta -circa 250 – lo hanno fatto sulla base di risoluzioni consensuali e non di licenziamenti collettivi. Lo sottolinea una nota dell’ufficio stampa dell’azienda in merito alla vertenza aperta.
Ieri, intanto, si è svolto il terzo confronto tra i sindacati e i vertici della Jabil tenutosi in modalità telematica alla presenza anche di rappresentanti di Confindustria. Si è trattato, secondo i sindacati, di un’altra fumata nera nel confronto tra le parti dopo i precedenti del 29 settembre e del 17 ottobre. Nuovo round il 7 novembre prossimo, quando le parti torneranno a riunirsi.
La multinazionale dell’elettronica Jabil non torna indietro sulla decisione di licenziare 190 dipendenti del sito produttivo di Marcianise (Caserta). E’ quanto emerso dal terzo confronto tra i sindacati e i vertici della Jabil tenutosi in modalità telematica alla presenza anche di rappresentanti di Confindustria. Dunque un’altra fumata nera nel confronto tra le parti, la terza, dopo i precedenti del 29 settembre e del 17 ottobre.
I rappresentanti della multinazionale Usa hanno ribadito a chiare lettere che intendono andare avanti con la procedura di licenziamento collettivo, dando come “dead-line” l’11 dicembre prossimo, data entro la quale intendono chiudere l’iter degli esuberi per arrivare ad un organico di 250 dipendenti, dagli attuali 440. I sindacati hanno a loro volta ribadito la richiesta all’azienda di ritirare la procedura. Un dialogo tra “sordi” per ora, che vivrà l’ultimo round il 7 novembre prossimo, quando le parti torneranno a riunirsi come prevede la legge, che assegna 45 giorni di tempo alle parti sociali per approfondire congiuntamente la procedura e trovare soluzioni.
La Jabil ha annunciato i licenziamenti il 23 settembre scorso, per cui dal sette novembre, esaurito il confronto, le parti dovranno per forza trovare soluzioni, magari provando a reperire altre aziende in cui ricollocare i dipendenti licenziati. Ma la ricollocazione in altre realtà produttive dei circa 250 dipendenti che hanno lasciato Jabil dal giugno 2019 (licenziati e poi ricollocati a spese della stessa Jabil) non ha dato i frutti sperati, e il breve lasso di tempo disponibile non aiuta. E intanto la mobilitazione dei lavoratori contro i licenziamenti continua, e nei prossimi giorni si attendono altre manifestazioni. (ANSA).