Asilo lager, maestre provano a evitare carcere: “Così finisce la vita”

 

Casapulla/Macerata Campania. Non hanno soldi per soddisfare le richieste economiche delle famiglie dei bambini e non possono affrontare il carcere. Così la difesa prova a evitare la detenzione in cella per le 3 maestre sotto processo per la vicenda dei maltrattamenti all’asilo Piccile Pesti di Casapulla. I difensori hanno invocato le attenuanti generiche e condanne non superiori ai due anni per avere il beneficio della pena sospesa.

I pubblici ministeri Carmen D’Onofrio ed Armando Bosso hanno chiesto le condanne per la direttrice Francesca Merola e le maestre Valeria Eliseo ed Anna Lucia Spina. Invocati 3 anni e 4 mesi per la Merola, 2 anni e 4 mesi per Spina e 1 anno e 8 mesi per Valeria Eliseo.

Le tre nel corso dell’udienza hanno chiesto scusa alle famiglie dicendo di non voler fare male ai bambini: “Scusateci avevamo perso la rotta.”

L’indagine

Le tre maestre della scuola dell’infanzia hanno scelto la strada del processo abbreviato anche alla luce delle prove portate dalla Procura, compresi i filmati: sono accusate di maltrattamenti ai danni dei piccoli alunni delle loro classi.

La Procura aveva invece invocato per le maestre il giudizio immediato, in virtù di elementi di prova ritenuti chiari e convergenti circa la colpevolezza delle indagate; i difensori, considerata anche l’utilizzabilità delle immagini delle telecamere installate dai carabinieri nella scuola per verificare cosa accadeva ai bimbi, hanno però preferito non andare al dibattimento ma chiedere un rito che seppur non prevede la formazione e l’acquisizione di altre prove, dà possibilità di avere sconti di pena.

Le maestre, ovvero la direttrice 47enne Francesca Merola, la 28enne maceratese in servizio da pochi mesi nella scuola dell’infanzia Valeria Eliseo e la 44enne Anna Lucia Spina, finirono agli arresti domiciliari il 9 febbraio; pochi giorni dopo furono interrogate e mentre la Merola si avvalse della facoltà di non rispondere, le altre due maestre fecero delle ammissioni, accusando anche la Merola.

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