Confesercenti Caserta richiede un intervento governativo e scrive al Prefetto

Caserta. “I rincari delle bollette energetiche corrono in tutti i settori economici e preannunciano per le imprese un autunno molto complicato, come stanno continuamente segnalando i nostri soci, che evidenziano la triplicazione dei costi di luce e gas. – fa sapere in una nota Salvatore Petrella –  Le nostre aziende di panificazione sono allarmate e preoccupate per la tenuta delle loro attività e ci chiedono di fare di più, di far sentire con vigore e con fermezza la voce del mondo della produzione artigiana, mentre si moltiplicano le iniziative e le proteste spontanee.

Possiamo dire senza tema di smentita che se la crisi energetica pesa su tutta l’economia, essa ha impatti ancora più forti e immediati sui settori della piccola produzione artigiana che produce e distribuisce beni primari come il pane e i prodotti da forno, sui cui acquisti i consumatori hanno una percezione quotidiana e diretta dell’andamento dei prezzi al consumo, influenzando fortemente l’andamento della domanda. La panificazione in questo momento si trova nel mezzo di una crisi perfetta: crescita dei costi di gestione, legata alla componente energetica e della logistica oltre che delle materie prime trasformate, e contrazione della domanda primaria.
Questo rischia di far saltare gli equilibri gestionali delle aziende, tema che è alla base delle proteste.
Sappiamo che il Governo ha varato diversi provvedimenti di aiuti alle imprese. Ma sappiamo anche che tutto ciò è assolutamente insufficiente. Moltissimi colleghi temono di non riuscire a superare i prossimi mesi e ci rivolgono pressanti inviti alla mobilitazione nelle varie forme possibili. In questo contesto la nostra Associazioni potrebbe trovarsi nell’impossibilità di canalizzare la protesta nei corretti canali del confronto istituzionale.
Per questo,  abbiamo rivolto un appello al  Prefetto di Caserta affinché si prodighi                  nei confronti del Governo centrale per ottenere il varo di misure che vadano oltre la logica del contingente -come il credito d’imposta e la rateizzazione delle bollette- e perseguire nuovi strumenti per affrontare i costi energetici nel breve e medio periodo per fronteggiare la grave crisi in atto. Le imprese, infatti, non sono nelle condizioni di sostenere rateizzazioni reiterate né possono trovare- in un contesto di mancanza di liquidità- benefici nel credito d’imposta.
Si richiede con forza il blocco della corsa dei prezzi energetici a livello nazionale assumendo a base la media dei costi corrisposti nel 2021, lasciando allo Stato il compito della compensazione eventuale dei maggiori oneri. E’ questo – conclude Petrella – che chiediamo di trasmettere alle Istituzioni centrali ben sapendo che ne vale del futuro di migliaia di imprese e decine di migliaia di posti di lavoro”.
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