Pubblicità del clan al centro commerciale, fratello del pentito in aula

VILLA LITERNO/SANT’ARPINO. E’ stato un interrogatorio lampo quelle di Michele Iavarazzo, fratello del pentito dei Casalesi Mario Iavarazzo e residente a Sant’Arpino. L’uomo, chiamato in aula dai giudici per testimoniare al processo su racket del clan nella pubblicità, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Ha risposto invece al pubblico ministero un altro indagato Gennaro Esposito di Napoli. Gli undici imputati sono indagati a vario titolo pre  concorrenza illecita, trasferimento fraudolento di valori e favoreggiamento personale, fatti aggravati dall’utilizzo del metodo mafioso e per aver favorito il clan dei Casalesi, fazione RUSSO-SCHIAVONE.

Mario Iavarazzo, che per questo processo ha patteggiato, è stato, fino al 2010, il detentore della cassa del clan dei Casalesi, con compiti di distribuzione degli stipendi agli associati e di controllo delle estorsioni e delle attività economiche svolte dal sodalizio. Le indagini hanno ricostruito che lo IAVARAZZO, dopo la sua scarcerazione nel maggio 2015, aveva ripreso ad operare nel settore pubblicitario, facendo ricorso anche alla forza di intimidazione del clan nei confronti dei concorrenti. Tra i principali clienti di Mario Iavarazzo anche la società che gestiva un centro commerciale nell’agro aversano.

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