Villa Literno. La Corte di Cassazione (prima sezione) ha annullato con rinvio la sentenza di assoluzione dall’accusa di concorso esterno in camorra emessa in Appello per l’ex sindaco di Villa Literno ed ex consigliere regionale PD Enrico Fabozzi; questi, con gli altri tre imputati, ovvero gli imprenditori di San Cipriano d’Aversa Giuseppe e Pasquale Mastrominico e l’ex consigliere comunale di Villa Literno Nicola Caiazzo, dovrà dunque tornare in aula per il processo bis di secondo grado che si svolgerà a Napoli davanti ad un collegio di Corte d’Appello diverso da quello che nel febbraio 2021 assolse Fabozzi con la formula più ampia, “perché il fatto non sussiste”.
Un anno e mezzo fa i giudici d’appello di napoletani ribaltarono la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che aveva condannato nel 2015 Fabozzi a 10 anni di carcere per collusione con il clan dei Casalesi, basandosi su dichiarazioni di ex capi del clan poi divenuti collaboratori di giustizia, come Antonio Iovine detto “o Ninno” e Nicola Schiavone, figlio del boss Francesco Schiavone “Sandokan”.
La Corte d’Appello giudicò inattendibili le dichiarazioni accusatorie dei pentiti, evidenziando anche “lacune probatorie” nell’istruttoria dibattimentale, e così dichiarò innocente Fabozzi. L’ex sindaco di Villa Literno (in carica tra il 2003 e il 2009) fu arrestato nel 2011 per concorso esterno in camorra, mentre era consigliere regionale del gruppo Misto (il Pd lo aveva sospeso); lo scorso anno, dopo l’assoluzione ottenuta in appello nel processo per concorso esterno e il proscioglimento nell’ambito del procedimento giudiziario sulla “mala gestio” all’ente dei rifiuti Cub (Consorzio unico di bacino), si è candidato alla poltrona di primo cittadino nel suo comune, ma ha perso contro l’attuale sindaco Valerio Di Fraia