SANTA MARIA CAPUA VETERE. Approda alla Camera la vicenda del detenuto vittima di un episodio di violenza sessuale nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. La deputata 5Stelle Anna Billotti ha presentato un’interrogatorio al ministro della Giustizia ed al ministro della Salute.
“Il servizio sanitario è chiamato a garantire alle persone in stato di detenzione lo stesso diritto alla salute al pari dei cittadini in stato di libertà. Considerato che nei detenuti sono frequenti le ospedalizzazioni a causa di cattive condizioni igieniche, violenze, malattie croniche ed ancor più di una serie di importanti malattie infettive contagiose, come per esempio epatiti virali e tubercolosi, l’assistenza sanitaria penitenziaria si caratterizza per una forte specificità e complessità;
il carcere di Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta accoglie circa 900 detenuti che vivono in condizioni igienico-sanitarie precarie come documentato dalle ripetute denunce formulate dal Garante provinciale per i diritti delle persone private della libertà;
la mancanza di acqua potabile, la carenza di percorsi terapeutici talvolta indispensabili, le visite esterne spesso rimandate per carenze organizzative sono solo alcune delle gravissime criticità denunciate che precludono il diritto alla salute per centinaia di detenuti;
sarebbe del 28 luglio 2022 il caso di un detenuto che a seguito di violenza sessuale sarebbe stato sottoposto ad una visita medica di routine incompatibile con il rigoroso protocollo che dovrebbe essere praticato in questi casi; nessuna traduzione al pronto soccorso, nessuna visita medico legale, nessun esame per epatite e HIV –:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza della situazione descritta in premessa;
se e quali iniziative i Ministri interrogati intendano adottare al fine di garantire un livello di assistenza alla popolazione reclusa conforme alle leggi dello Stato e, soprattutto, a quanto previsto dagli articoli 3, 13 (quarto comma), 27 (terzo comma), 32 della Costituzione.
(4-12727)”
La Segreteria Regionale della FP CGIL Campania, ha già tuonato, sulla violenza sessuale avvenuta nel carcere Sammaritano.
A parlare è Salvatore Tinto, Segretario Regionale FP CGIL Campania per la Polizia Penitenziaria che esprime forti perplessità sulla gestione poco chiara della Dirigente in missione: “È inaccettabile che si assista inermi a fatti del genere, manca il personale Sanitario, delle Funzioni Centrali e cosa ancor più grave, manca un’aliquota adeguata della Polizia Penitenziaria.”
“Chiederemo al Provveditore Campano di fare chiarezza sulla vicenda. – continua Orlando Scocca Coordinatore Regionale della Polizia Penitenziaria per la FP CGIL e Carmela Ciamillo Resp. FP CGIL Funzioni Centrali Caserta – Durante la visita sui luoghi di lavoro effettuata il 22 scorso, dove la Dirigente in missione, nonostante l’abbondante tempistica di preavviso della nostra visita è risultata assente, siamo stati accolti dal Comandate e da altro Dirigente in sostituzione a quello in missione. Poca attenzione ai diritti dei lavoratori è emersa nella struttura di Santa Maria Capua Vetere, circa 10 unità inserite in posti di servizio senza regolare procedura di interpello e distolte dalla sicurezza dei reparti detentivi, addirittura un appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria destinato ad un posto di servizio, mai concordato con le O.O.S.S. che, durante la visita, siamo venuti a conoscenza trattasi di segretario particolare del Direttore in missione, in pratica ha evocato a se stessa il beneficio concesso solo alle alte cariche dello Stato ed è inaccettabile la leggerezza con cui l’Amministrazione centrale rimane silente, non c’è bisogno di aggiungere altro su cosa si verifica quando non vi è una Dirigenza titolare e si perde di vista il fondamento del sistema penitenziario Italiano che tende al reinserimento del Reo.”
“Ringraziamo il Comandante della Polizia Penitenziaria , persona di provata esperienza che, nonostante la grave situazione organica è riuscito insieme alla Dott.ssa Palma a seguirci nella nostra visita, ma è incomprensibile come, dopo i fatti di cronaca nera il Ministero non abbia inviato un Direttore titolare che provenga da una regolare procedura di assegnazione, possiamo comprendere il particolare momento politico per la Ministra Cartabia, ma ci aspettavamo di più da Lei, dopo aver portato il Presidente Draghi nel carcere Sammaritano.” aggiunge Mirko Manna FP CGIL Nazionale.
“Chiederemo al Capo del Dipartimento Pres. Renoldi e il Direttore Generale del Personale Dott. Parisi, di inviare ulteriori unità Polizia Penitenziaria e di bandire nell’immediatezza una procedura di assegnazione trasparente per identificare un Dirigente Penitenziario titolato a ricoprire quel ruolo, basta provvedimenti tampone che portano inevitabilmente ai su citati fatti che minano e devastano la dignità umana” conclude Manna
“Un giro di poltrona che va da Avellino a Santa Maria Capua Vetere, il tutto senza una trasparente procedura che una pubblica Amministrazione è tenuta a rispettare.”