SANTA MARIA CAPUA VETERE (Antonio Tagliacozzi). Dopo circa quindici anni dal suo rinvenimento, ritorna in tutto il suo splendore la famosa “Tomba di Stallia”, un sepolcro ad ipogeo risalente al secondo secolo avanti Cristo contenente un raro esempio di pittura tardo repubblicana che si è conservata in maniera egregia fino ai nostri giorni.
Ebbene, questo splendido monumento, dopo una spesa di centinaia di migliaia di euro ed un lavoro di restauro attento e minuzioso, si può ammirare nelle sale espositive del Museo dell’Antica Capua dove l’altro giorno è stata inaugurata la mostra permanente “I segni del paesaggio: l’Appia e Capua”. La tomba, fu rinvenuta durante scavi per la costruzione di una strada nei pressi del cimitero e, constata la sua importanza, la Soprintendenze ritenne, addirittura nei primi tempi, di farla sorvegliare dalla vigilanza, quindi, fu sezionata in blocchi e trasportata al museo dove ora è stata assemblata ed è visibile a tutti i visitatori.
La tomba si può ammirare in tutto il suo splendore, completa di tutti gli arredi funebri all’epoca ritrovati (vasellame, chiodi, brandelli di vesti ed altro) che sono stati ricollocati nella posizione in cui si sono conservati per oltre duemila anni. Contemporaneamente alla tomba di Stallia (dal nome della donna rappresentata nell’affresco nell’atto di superare il fiume Ade che separa il mondo terreno dall’aldilà) sono stati esposti per la prima volta i reperti recuperati dai carabinieri del nucleo tutela del patrimonio in America e cioè la testa di Settimio Severo e quella di Dioniso. Ottimo il lavoro svolto dalla direttrice del Museo, Ida Gennarelli e da tutto il suo staff. Complimenti.