Spaccio col Reddito, 25 rischiano la condanna. TUTTI I NOMI

VILLA LITERNO. Sono 25 le persone a rischio condanna nel processo sulla gang dello spaccio che acquistava droga coi soldi del Reddito di Cittadinanza.

Nel corso della requisitoria il pubblico ministero Sozio ha invocato 19 condanne: sono stati chiesti 6 anni e 4 mesi per Vincenzo Chiarolanza; 6 anni per Brunella Garzillo; 4 anni e 10 mesi per Giuseppe Potenza; 4 anni e 8 mesi per Luigi Elia; 4 anni e 4 mesi ciascuno per Alessandro Fontanarosa e Tobia Di Fusco; 4 anni per Michela Chiaramonte; 3 anni e 8 mesi per Raffaele Tamburrino; 3 anni e 4 mesi per Tammaro Tullio; 3 anni per Giuseppe Russo; 2 anni e 8 mesi per Veronica Parente; 2 anni e 8 mesi per Jamale Janiba; 2 anni e 6 mesi per Raffaele Tamburrino e Nicola Chiarolanza; 2 anni per Paola Savanelli, Pasquale Tavoletta e Tammaro Dell’Aversano; 1 anno e mezzo per Gaetano Pedana.

Hanno patteggiato Giovanni Dell’Aquila (2 anni e 3 mesi), Eduardo Di Fratta, Vincenzo Ucciero ed Antonio Bocchino (2 anni). Nella prossima udienza sono previste le arringhe difensive degli avvocati Mirella Baldascino e Ferdinando Letizia.

L’indagine

La droga veniva venduta anche di fronte alla sede del Comune di Villa Literno, e di fronte agli istituti scolastici di Castel Volturno e Aversa. E’ quanto sostengono gli inquirenti della Procura di Napoli che oggi hanno coordinato un maxi blitz dei carabinieri di Casal di Principe e di Villa Literno, circa 200 i militari impiegati, durante il quale sono state notificate 48 misure cautelari (26 in carcere, 10 ai domiciliari, 3 denunce, 3 divieti di dimora e 6 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria). Gli spacciatori, per reperirla e venderla, si facevano aiutare anche da alcuni autisti che li accompagnavano ad acquistarla (tra Caivano, Melito di Napoli, il Rione Traiano di Napoli e a Castel Volturno e anche a Casal di Principe) e anche a venderla nella zona circostante Villa Literno. Individuati i cosiddetti fornitori di zona che si occupavano di spacciare ciascuno a Sant’Antimo, Castel Volturno e Melito di Napoli.

Il maggior numero di cessioni è stato registrato a Castel Volturno, negli orari serali, e gli ordini arrivavano via telefono adoperando linguaggi criptici (Maria per la marijuana, Mario per l’hashish e “bubbazza” per la cocaina). Tra gli spacciatori arrestati figurano anche persone agli arresti domiciliari e sorvegliati speciali e numerosi sono stati gli arresti in flagranza durante le indagini e i sequestri di denaro e droga.

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