Corsa alle prenotazioni per mensa e buoni libro, l’ora del click day

CASERTA. Oggi alle 12 a Caserta, come annunciato dall’assessore alla Pubblica Istruzione Enzo Battarra, è previsto il click day per accedere alle prenotazioni per la refezione scolastica e per i buoni libro.

“Da quel momento – spiega Battarra – sarà possibile accedere al modulo per l’iscrizione al servizio di ristorazione scolastica delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria a tempo pieno del Comune di Caserta collegandosi al link presente sulla home page del sito comunale. E sempre da quel momento – aggiunge – sarà possibile presentare le istanze per i buoni libro del prossimo anno scolastico. Si tratta del contributo annuale per l’acquisto dei libri di testo riservato alle scuole superiori di primo e di secondo grado della città di Caserta”.

Il costo del tempo pieno

Intanto in Italia si discute dell’introduzione del tempo pieno nella scuola per tutti gli studenti che costerebbe oltre 12 miliardi. E’ quanto calcola la rivista Tuttoscuola. Il tempo pieno infatti è in costante crescita da anni, ma resta ben distante dal 100 per cento delle classi. Nonostante il calo del numero complessivo di alunni e di classi registrato nel 2021/22 nella scuola primaria, la percentuale delle classi funzionanti a tempo pieno è aumentata, passando dal 37,2% del precedente anno scolastico al 38,1%, mentre nelle classi funzionanti a orario normale la percentuale è scesa dal 62,8% al 61,9%. Secondo i dati ministeriali raccolti da Tuttoscuola, nel 2021/22 il 48,7% delle classi è organizzate a tempo pieno nelle regioni del Centro Nord, mentre nelle regioni del Mezzogiorno è del 20,6%.

Generalizzarlo, ossia estendere questo modello alla partecipazione di tutti gli alunni, trasformando tutte le classi a 40 ore settimanali di funzionamento, comporterebbe assumere nuovi docenti e creare nuove strutture e nuovi servizi all’interno delle scuole. Per generalizzare il tempo pieno sono almeno tre i livelli di spesa da affrontare, anche se non facili da quantificare: il costo del personale docente e Ata (a carico dello Stato); i costi per i servizi di mensa e di trasporto (a carico dei Comuni); i costi per nuove strutture o trasformazione di locali (a carico dei Comuni).

 

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