AGG. L’ipotesi più accreditata è quella di un anno di sacrificio con doppi turni, resta in piedi poi quella del centro polifunzionale. Nei prossimi giorni se ne saprà di più. Le altre che abbiamo elencato sono difficilmente percorribili.
Portico di Caserta. Una matassa difficile da sbrogliare quella relativa alle 14 classi della scuola elementare Principe di Piemonte di Portico di Caserta, oggetto di un intervento di abbattimento e ricostruzione, lavori che dureranno da oggi per un anno intero.
Venerdì ci sarà una riunione con i rappresentanti dei genitori a cui parteciperà sicuramente il consigliere delegato Stefania Ienco.
Lo scorso 18 agosto la giunta all’unanimità ha approvato una delibera di indirizzo per adeguare temporaneamente il centro polifunzionale ubicato nella zona Pip ad ospitare la maggioranza delle classi rimaste fuori.
Si tratta al momento di una soluzione che è ancora al vaglio e che non sembra gradita a molti genitori in quanto nelle vicinanze c’è un’antenna 3 G e proprio di fronte alcune settimane fa un’azienda andò in fiamme, con le possibili ripercussioni per la qualità dell’aria.
Inoltre adeguare il centro polifunzionale ad ospitare delle classi prevede un impegno spesa di lavori per circa 100 mila euro, e non sarebbe pronto per l’inizio della scuola, oltre ad un’analisi della stessa qualità dell’aria.
Sul tavolo c’è anche l’ipotesi dei doppi turni da intersecare con la scuola Collodi, Musicile e scuola media, e proprio in quest’ultima si andrebbe a cozzare col tempo pieno.
Un’altra opzione è fittare alcuni locali della piscina Poseidon in Sant’Andrea di SMCV con navette di trasporto, dovrebbe costare circa 5 mila euro al mese. Ma non è finita qui, perché sarebbe spuntata anche la disponibilità in una scuola superiore a Santa Maria Capua Vetere ad accogliere delle classi, ma in questo caso auspicano che siano giovani delle medie, che sarebbero spostati nella città del Foro con i bimbi al loro posto in Portico.
Infine c’è anche un’opzione che prevede l’utilizzo del piano terra del Comune, spostando sopra l’anagrafe, si tratta di uffici, dove il personale per numero è esiguo. Forse questa soluzione, centrale per posizione, è la migliore e non è soggetta ad un impegno di spesa enorme. Siamo al 25 agosto e bisogna auspicare solo che la giunta Oliviero acceleri l’iter per arrivare una definizione condivisa tra le parti dell’intera ‘problematica’. Il tempo stringe.