Mercenari e ‘traditori’ delle forniture di droga: ecco chi erano e con chi agivano

San Felice a Cancello. Uno dei momenti chiave da consegnare alla storia criminale della valle è sicuramente la scarcerazione nell’aprile 2019 di Filippo Piscitelli dopo molti anni di carcere.

Chiaramente Filippo, così come trapelò da un’intercettazione del ras Alessio Biondillo usciva a ‘mala testa’.

Il giorno dopo l’uscita dal carcere il ras sammarchese riceve subito la prima telefonata direttamente da una donna di Brusciano, nota piazza di spaccio del Nolano. Da questo momento gli sforzi delle forze dell’ordine e degli inquirenti si moltiplicano per chiudere la partita sia con il 52enne di stanza a Polvica e sia con il 45enne di via Ponte Trave.

Era diventato un vero e proprio mercato con decine e decine di persone coinvolte a pieno titolo nelle loro schiere.

I mercenari

Tra questi ci sono anche i pusher mercenari, i battitori liberi che non facevano parte di nessuno dei due schieramenti in campo ma anzi acquistavano sia da ‘o cervinaro che dal Sazione.

Uno di questi è Luca Gagliardi, coinvolto nella seconda ordinanza dello scorso aprile ma lo ritroviamo anche nelle intercettazioni di Capa di bomba Di Caprio e Alessio Biondillo. Il Gagliardi e qualche elemento a lui vicino acquistavano da entrambe le parti, e non ne facevano mistero. In generale Gagliardi e compagnia si sono sempre mossi abbastanza bene, evitando di finire troppo nei guai. Alla fine la sua posizione nell’ambito dell’ultima ordinanza è di secondo piano.

Poi c’è il caso del fruttarolo arienzano Clemente Pelaggi, storicamente legato ai Sazioni ma che si fa beccare nel dicembre del 2019 con la droga di Gennaro Morgillo e Filippo Piscitelli.

Probabilmente il Pelaggi si era girato. Un altro che bazzicava non solo tra i sanfeliciani era Clemente Saccavino detto Messi, basta che si riforniva ad un buon prezzo, era uno che non amava legarsi, andava a parlare con tutti.

Comunque tra i due schieramenti in campo da quando Filippo uscì dal carcere c’era grandissima tensione, e probabilmente se non è accaduto qualcosa è grazie a qualche veterano che aveva buoni uffici sia di qua che di là.

La tensione tra Cervinari e Sazioni

In una conversazione del 25 novembre 2019 fuori la macchina presso l’abitazione di via degli Aranci in Polvica ci sono Antonio Piscitelli detto il nano e lo zio Filippo Piscitelli che discutono su alcune forniture a clienti.
Salta fuori il nome del luogotenente del ras Alessio Biondillo, Luca Affinita dei Ponti Rossi.
Filippo dice che la roba che ha Luca è solo schifezza. Antonio dice che la roba a Luca gliela sta dando Alessio.

Filippo dice che se lui si prende degli impegni…li mantiene poi dice che gli sono rimasti 900 grammi di coca e che ora gli ha mandato (a cliente pusher) altri 9000 euro dice di avere comunque un appoggio dice che per le 16 mi puoi mandare altri 4 €5000 e dice che sta aspettando il padre di Antonio, Salvatore ‘o slav.

Insomma siamo nel pieno della faida, si tende e ridimensionare la materia prima dell’altro gruppo. Alessio Biondillo voleva quasi fare una strage di ‘cervinari’. Il 44enne di via Ponte Trave parla del cervinaro che da poco era stato scarcerato: “Filippo esce a mala testa, questo esce con mala testa”.

In pratica Biondillo con un tono ironico ma anche deciso fa intendere che è capace di qualsiasi cosa pur di raggiungere i suoi scopi.

Poi a proposito di un noto ras dice: “Se lo fa dare da Filippo. Digli che si stanno in grazia di Dio, perché io con la testa non sto bene”.

Insomma non correva buon sangue, alla fine nel giro di 9 mesi sono finiti tutti ma proprio tutti in gattabuia.

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