PARETE. Tante le reazioni dopo la tragedia del bracciante morto dopo un malore provocato dal caldo a Parete.
“Profondo dolore per l’ennesima tragedia nei campi avvenuta a Parete, dove un bracciante ha perso la vita per arresto cardiaco, molto probabilmente a causa delle altissime temperature, mentre era al lavoro. Si tratta purtroppo della seconda vittima in due settimane per questo territorio, dove l’agricoltura rappresenta la vita per moltissime famiglie. Un altro decesso, infatti, era stato registrato la scorsa settimana a Falciano del Massico. Esprimo tutta la mia vicinanza, da parlamentare del territorio, alle famiglia delle vittime. Adesso è il momento del cordoglio, ma mi sembra chiaro che le nostre battaglie per i diritti dei lavoratori vadano intensificate con ancora più forza, così come queste altissime e anomale temperature devono portarci a comprendere che non c’è futuro senza una reale transizione ecologica ed una sostenibilità che freni questi disastrosi cambiamenti climatici” Agostino Santillo, Senatore del Movimento 5 Stelle.
“Dopo il decesso di due settimane fa a Falciano del Massico, in provincia di Caserta, ieri a Parete l’ennesimo decesso di un bracciante agricolo colpito da arresto cardiaco dovuto anche alle elevate temperature. E intanto la Regione Campania, cui abbiamo chiesto di adottare un’ordinanza, come già fatto in Puglia e Calabria, che vieti lo svolgimento di lavori all’aperto tra le 12.30 e le 16.30, non ha ancora ricevuto riscontri, tranne che la convocazione in commissione Agricoltura al Consiglio regionale dalla quale, però, non è arrivata nessuna risposta positiva alla nostra richiesta. Cosa dobbiamo ancora attendere? Un altro bracciante morto?”.
Così in una nota la segretaria generale Flai-Cgil Napoli e Campania, Giovanna Basile e il segretario generale Flai-Cgil Caserta, Igor Prata, commentano la notizia del bracciante morto ieri a Parete mentre lavorare in un campo agricolo. Flai-Cgil Napoli e Campania e Flai-Cgil Caserta lanciano un appello non solo alle istituzioni ma anche alle aziende.
“Due giorni fa Inps e Inail – ricordano Basile e Prata – hanno pubblicato le istruzioni per la cassa integrazione ordinaria in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa a causa delle temperature elevate, alla quale le aziende possono accedere quando il termometro supera i 35 gradi centigradi. Ai fini dell’integrazione salariale possono essere considerate idonee anche le temperature percepite. Per il settore agricolo – spiegano – si applicherebbe la Cisoa”. “Ci auguriamo – concludono – che si intervenga quanto prima: agosto è alle porte e le previsioni non danno cenno di una tregua da parte del caldo e se non si prenderanno i necessari provvedimenti ci ritroveremo a contare ancora vittime del lavoro in agricoltura”.
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