Lo Statuto non passa in prima battuta: scatta maratona per eleggere il ‘super presidente’

Recale. E’ cominciata ieri la raffica di consigli comunali a Recale che culmineranno alla fine con il ‘Mingione day’, l’elezione dell’enfant prodige della politica locale a presidente dell’Assise.

Ma non un presidente semplice ma un super presidente con deleghe, in pratica il quinto assessore con probabile delega all’ambiente come da tradizione di famiglia.

Per munire di poteri e ‘portafoglio’ il presidente del Consiglio, Lello Porfidia deve cambiare lo statuto comunale fermo a diversi anni fa, e nella proposta di delibera si parla degli articoli da 1 a 30.

Ieri il punto all’ordine del giorno non è passato perché non c’era la maggioranza qualificata e cioè i 2/3 degli eletti a causa dell’assenza della ‘meneghina’  e aventiniana Ilaria Massi.

Nel consiglio comunale di domani basterà la maggioranza assoluta e quindi, a scanso di fughe improvvise, lo Statuto passerà.

Uno Statuto che sarà modificato esclusivamente per Mingione, infatti ci sono, dopo il punto 30, altri punti vetusti che potrebbero essere cambiati (difensore civico, direttore generale e 6 assessori) e che sono in disuso. Su questo si è battuto il consigliere di opposizione Angelo ‘bretella’ Racioppoli, ma dalla maggioranza hanno glissato, si sono fissati con la presidenza, vogliono accontentare il ‘Toninelli’ recalese.

Alla fine Porfidia darà visibilità a tutti, ad eccezione del pacifico Tonio Gadola e di Ilaria Massi, due che avevano fatto gli assessori per 5 anni nella precedente consiliatura. E forse proprio la figlia del medico e colonnello storico dei Porfidia sembra essere in una posizione critica rispetto al passato, andando in controtendenza con la tradizione di famiglia.

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