L’ex ras contro l’imprenditore rivale: “Indicava vittime e cantieri per il pizzo”

MARCIANISE. E’ stato un imprenditore senza ombre, a parte la parentela scomoda ma inevitabile. Spulciando l’ordinanza sui Quaqquaroni però emerge che Agostino Piccolo, cugino del ras Achille, era già stato individuato da alcuni pentiti come persona vicina alla cosca uscita sconfitta dalla faida.

A parlare di lui anche un elemento di spicco del clan rivale, i Belforte. Si tratta dell’imprenditore Bruno Buttone che così delinea la figura di Agostino Piccolo: “Riconosco nella foto un cugino dei cugini Achille Piccolo, di nome Agostino di cui non ricordo il cognome, forse anche lui si chiama Piccolo. Lui ha sempre militato nel clan Piccolo ed era adibito esserenzialmente a due funzioni, in particolare la segnalazione dei cantieri a cui imporre l’estorsione e soprattutto aveva il ruolo di avvistatore delle vittime negli omicidi commessi dal suo gruppo. Era praticamente il corrispondente di Tarzano, cioè Camillo Antonio Bellopede nel nostro gruppo.

Sono sicuro che questa funzione è stata svolta in relazione all’omicidio di Carlo Barone avvenuto nella piazza Umberto I di Marcianise, nel 1998: ero detenuto quando è stato commesso l’omicidio. Questa cosa mi è stata detta da Vittorio Santonicola che aveva visto Agostino nella piazza che Agostino aveva la funzione di spione per il gruppo avverso. Io pure l’ho visto in diverse occasioni aggirarsi nei pressi della mia abitazione quando io dopo la scarcerazione avvenuta alla fine degli anni 90 ho abitato per un certo periodo a Marcianise in via San Giuliano”.

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