Decodificati i messaggi dal carcere, boss rischia un’altra stangata

CASAPESENNA. Sedici anni di reclusione per camorra. E’ questa l’ulteriore mazzata che potrebbe abbattersi sul boss Michele Zagaria. A tanto ammonta infatti la condanna invocata ieri nel corso della requisitoria dal pm Maurizio Giordano. 

Il boss detenuto al 41 bis, difeso dall’avvocato Paolo Di Furia, era sotto processo per associazione camorristica. Nel procedimento stralcio già terminato dinanzi alla Corte di Appello di Napoli sono state già condannate la sorella del boss, Beatrice e le cognate che secondo le accuse avrebbero ricevuto lo stipendio dal clan per fare una vita nel lusso.

Gli agenti  della polizia penitenziaria del carcere di Opera, ascoltati nel corso del procedimento, hanno confermato di aver individuato i parenti di Zagaria quali destinatari dei messaggi criptati nel corso dei colloqui settimanali avvenuti all’interno del penitenziario milanese

 

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