Cesa. Entra nell’ultima fase il progetto di candidatura dell’Alberata d’Asprinio al Registro Nazionale delle Pratiche Agricole e delle Conoscenze Tradizionali. Dopo che il dossier conclusivo, che comprende tutto lo studio effettuato, è stato infatti ricevuto dal Ministero delle politiche agricole è stato effettuato il sopralluogo tecnico a cura del dottor Massari Costanzo e del professor Pier Luigi Petrillo, Presidente dell’Organo degli Esperti Mondiali della Convenzione UNESCO per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale . Il team ministeriale è stato accolto a Cesa per illustrare il progetto di valorizzazione effettuato dal gruppo di lavoro della Pro Loco di Cesa coadiuvato dall’Amministrazione comunale, gli istituti scolastici e l’intera comunità, e da qui sono partiti per un sopralluogo su alcuni siti di Alberata oltre all’ispezione generale del territorio grazie al contributo dei proprietari delle Alberate e delle associazioni che hanno partecipato.
Il progetto di candidatura, in corso da circa due anni, coinvolge tutti i comuni nei quali persiste l’allevamento del vitigno dell’Alberata d’Asprinio e si tratta di un importante percorso di valorizzazione territoriale che comprende un profondo e dettagliato studio per valutare l’importanza del pratica agricola, misurandone l’evoluzione nel corso dei decenni, analizzando l’utilizzo delle tecniche, le dinamiche sociali e culturali, i processi economici che hanno interessato l’agricoltura locale.
Il Registro Nazionale è stato istituito dal Mipaaf al fine di raccogliere le candidature provenienti dagli enti interessati su tutto il territorio nazionale, che soddisfino determinati requisiti di ammissibilità, definendo la loro significatività, integrità e vulnerabilità, tenendo conto sia di valutazioni scientifiche, sia dei valori che sono loro attribuiti dalle comunità, dai soggetti e dalle popolazioni interessate. Dopo l’approvazione della scheda di segnalazione e la compilazione del corposo dossier, l’Alberata d’Asprinio è quindi entrato nell’ultima fase di candidatura per la definitiva iscrizione nel registro nazionale.
Tutto ciò riconoscerà al territorio un valore storico, fondamentale per la valorizzazione del territorio che i cittadini, gli operatori del settore e le aziende tutte potranno utilizzare come leva economica oltre alla certificazione dell’unicità del vitigno e della pratica ad esso correlata.
Un bellissimo e complesso lavoro multidisciplinare e di condivisione con il territorio che ha consentito di raccogliere dati ed informazioni utili, anche per le generazioni future per non perdere il patrimonio storico-culturale-antropologico e territoriale.