Rifiutano di ricoverarla, muore dopo odissea tra 3 ospedali: famiglia denuncia tutti

CASAGIOVE. Caserta: la prima tappa, quella del gran rifiuto. Marcianise: la tappa intermedia delle due operazioni. Piedimonte Matese: l’atto conclusivo, quando ormai la situazione era disperata. E’ un vero e proprio calvario quello che ha dovuto subire nell’ultimo mese di vita Antonia D’Agostino di Casagiove, spentasi ieri mattina all’alba dei 77 anni, nell’ospedale del capoluogo matesino.

Sulla sua vicenda è pronta a partire un’inchiesta dopo la denunucia presentata dai familiari ai carabinieri della Compagnia di Piedimonte Matese, incaricati dell’indagine alla luce del luogo del decesso. L’odissea di Antonia però parte da lontano, da via Gennaro Tescione, sede del nosocomio del capoluogo.

Il primo atto del calvario durato esattamente un mese dal 16 marzo fino al 19 aprile è il ricovero a Caserta per una sospetta occlusione intestinale; la signora viene però dimessa il giorno dopo. Torna a casa ma sta male, continua a vomitare: i familiari preoccupati chiamano due volte il 118 provando a farla ricoverare ma non ci riescono. A quel punto si rivolgono alla guardia medica di Curti dove capiscono che la situazione è grave.

La signora Antonia sarà infatti trasferita al reparto di Rianimazione dell’ospedale di Piedimonte Matese solo dopo due interventi chirurgici effettuati nel giro dei cinque giorni precedenti all’ospedale di Marcianise per un’ernia addominale. Il 12 aprile venne nuovamente operata ed intubata e trasferita al reparto di Rianimazione. Due giorni dopo, il giorno di Giovedì Santo, è stata estubata e, secondo il racconto dei familiari, era vigile nonostante un quadro generale allarmante. Martedì mattina poi il tragico epilogo: la signora Antonia muore poche ore prima del suo 77esimo compleanno per un arresto cardiaco. I figli ora vogliono giustizia e, supportati dall’avvocato Benito De Siero, denunciano tutto ai carabinieri della Compagnia di Piedimonte Matese per chiedere che venga svolto un esame autoptico.

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