Il ruolo delle figlie di Filippo ed Elena e le altre donne del blitz

San Felice a Cancello. Il ruolo delle donne di famiglia nel gruppo di Filippo Piscitelli è fondamentale. Nella retata di oggi sono state arrestate l’ex moglie, Elena Rivetti che gli ha dato 4 figli (di cui 3 arrestati) e l’ex compagna Patrizia Di Palma, madre di tre figli del ras.

E’ stata inoltre arrestata Giuseppina Abbate, moglie di Antonio classe 1994, terzogenito del Cervinaro.

Le accuse nei confronti delle donne mettono in evidenza il ruolo delle figlie maggiori, Michela e Costanza che si sono adoperate nel portare telefoni in carcere. Dispositivi che sono serviti ad Antonio per stare in continuo contatto con i familiari, ricordiamo anche che durante una promossa di matrimonio di amici in pubblica piazza, gli fu fatta una dedica da un neomelodico e non è da escludere che il giovane ras fosse collegato in videochiamata.

La moglie di Antonio invece è stata arrestata, nonostante fosse incensurata, perché ritenuta contigua al clan grazie al quale ha tratto i sostentamenti per vivere. Discorso simile per Alfonso Morgillo, compagno di Costanza.

E proprio a causa di questo collegamento diretto tra le persone che erano fuori e quelli che erano in carcere è scattata l’inchiesta, come abbiamo già spiegato questa mattina nell’articolo copertina. Tutto è cominciato da Arienzo, dalla frazione Costa dove si trova la dimora di Antonio e della Abbate. Ad Arienzo si era stabilita anche Veronica Morgillo che ha convissuto parecchio tempo con Pipetto Iannone, anche lui in cella. La rossa originaria dei Crisci era inquadrata nel sistema ‘cervinari’, e fu beccata dagli stessi carabinieri mentre effettuava una fornitura nella zona caudina.

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