Si è spenta la nostra voce, addio Giulietta Sacco. Da Maddaloni a icona mondiale

MADDALONI. La nostra voce si è sopita. Si è spenta ieri sera alle 22 in una stanza di ospedale Giulietta Sacco, l’Amalia Rodrigues napoletana. Come la Regina del Fado, la cantante originaria di Maddaloni ha saputo incarnare umori e sentimenti della sua Terra. Aveva 77 anni ed era ricoverata da 10 giorni.

La biografia*

Era nata a Maddaloni da una coppia del posto edprimogenita di otto figli; comincia la sua carriera molto giovane esibendosi in matrimoni feste dei gigli e in varie feste di piazza tra Caserta e provincia. Durante una di queste esibizioni, ad un concorso per voci nuove, viene notata da un produttore discografico che le propone un contratto con la Phonotris, etichetta con cui nel 1965 inizia ad incidere i primi 45 giri; uno dei primi suoi successi è “Amalia Ruta” ispirandosi e incidendo i brani famosi a Napoli della grandissima interprete di grande fama Gilda Mignonette.

Partecipa al Festival di Napoli 1969 con Abbracciame, in abbinamento con Mario Merola, classificandosi al nono posto; l’anno successivo ritorna nuovamente al Festival di Napoli, in abbinamento con Mario Trevi, presentando Sulitario (scritta da Giovanni Marigliano ed Enzo Di Domenico). Nei primi anni ’70, con l’etichetta Hello Record di Luciano Rondinella registra una serie di 33 giri dedicati alla canzone classica napoletana, con la grande orchestra di Tonino Esposito. Nel 1973, per una esclusione di voti, non riesce a prendere parte al Festival di Sanremo con la canzone “Rose fiorite”. Vince il premio folk nel 1973 con “Chi m’ha fatto sta bella scarpetta”, brano di Sciotti e Visco presentato in anteprima nel programma di Rai Uno “Concerto per Napoli” e nel 1974 con il brano “Tarantella sorrentina” di Sciotti e Visco.

Passa poi alla Zeus, continuando a pubblicare album e 45 giri, alternando la riproposizione di canzoni della tradizione napoletana con nuovi brani scritti per lei da autori come Gianni Aterrano, Eduardo Alfieri, Antonio Moxedano, Alberto Sciotti, Nino D’Angelo, Tony Iglio, Augusto Visco, Enzo Di Domenico, Alberto Selly.

Partecipa a Un disco per l’estate 1975 con Profumo di ginestre di Gaetano Amendola e Augusto Visco e, due anni dopo, al Cantagiro con Dicitincelle di Alberto Sciotti e Augusto Visco.

Nel 1995 vince il Premio Tenco con la canzone Sanacore in duetto con la band napoletana Almamegretta. Grazie a questo trionfo ritorna, dopo qualche anno di silenzio, nuovamente in sala d’incisione e, nel 1996, registra il cd Preta ‘e mare nel quale sono presenti otto classici napoletani rivisitati, più quattro inediti firmati da Nino D’Angelo, con il quale duetta nel brano ‘A riggina d”e canzone. Ha avuto illustri fan iniziando da Mina a Nino D’Angelo e gran parte dei cantanti neomelodici [3].

Negli ultimi anni, a causa di alcuni problemi di salute, ha diradato l’attività; si è comunque esibita proponendosi la sera di Capodanno del 2003 nello spettacolo televisivo dove trasmesso dalla Rai da piazza del Plebiscito a Napoli e provando a partecipare ai migliori anni condotto da Paolo Limiti che preferì un’altra interprete napoletana.

Nel 2012, dopo circa vent’anni, fa ritorno in sala d’incisione per registrare con Genny Avolio un duetto Nun voglio fuje.

*Fonte wikipedia

 

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