MARCIANISE. Hanno tutti rigettato le accuse gli arrestati nell’inchiesta sul clan Piccolo-Letizia che ieri sono stati sentiti dal gip negli interrogatori di garanzia. Tra i colloqui più lunghi c’è quello di Agostino Piccolo, imprenditore che fino a martedì mattina era ritenuto assolutamente estraneo al contesto criminale che per lui era limitato al solo legame di parentela col cugino e boss Achille Piccolo.
Piccolo, rappresentato dall’avvocato Nicola Russo, ha parlato per due ore ha rigettato le accuse e dicendo di aver conosciuto il defunto Francesco Piccolo e Gaetano Monica ma non di aver collaborato per le estorsioni compresa la vicenda della concessionaria d’auto.
Si sono è difeso anche Gaetano Viciglione (difeso dall’avvocato Mariano Omarto) che ha riferito di essere un amico di Gaetano Monica ma non di conoscere le sue intenzioni. Proprio Gaetano Monica, rappresentato dall’avvocato Umberto Elia, ha rilasciato dichiarazioni spontanee dicendo di aver seguito Piccolo ma non di appartenere al clan. Si è avvalso poi della facoltà di non rispondere come fatto poi anche dal carrozziere Antonio Ottavio Sorbo.