Usura, coniugi commercianti sotto torchio dopo arresto: la loro versione

MADDALONI. Hanno respinto le accuse mosse dalle vittime del giro di strozzo, Giovanni Piscitelli e Angelina Perna, i due coniugi commercianti di 50 anni, residenti nella zona di via Napoli a Maddaloni e arrestati per usura due giorni fa dai carabinieri della locale Compagnia.

Nell’inchiesta sono emerse minacce e addirittura Piscitelli si sarebbe presentato come nipote di un boss, millantando una parentela nella criminalità. L’uomo è in carcere, sua moglie ai domiciliari.

Secondo l’accusa i due, dopo aver concesso in prestito somme di denaro a diversi soggetti, avrebbero preteso e ottenuto interessi usurari, talora pretendendone la restituzione con azioni violente e minacciose. Sono infatti contestati agli indagati, con riferimento ad alcune delle vicende, anche i delitti di tentata estorsione, perpetrati al fine di costringere le persone offese al pagamento dei debiti usurari, e di intralcio alla giustizia, in relazione alle numerose ed insidiose condotte di subornazione delle vittime, poste in essere allorquando gli indagati hanno appreso che gli usurati erano stati convocati dagli inquirenti per rendere dichiarazioni sui fatti.

L’attività investigativa, scaturita dalla denuncia di una delle vittime, è stata svolta attraverso intercettazioni e servizi di osservazione e pedinamento, ed ha trovato ulteriori riscontri nelle dichiarazioni, spesso drammatiche, delle vittime delle condotte usurarie, così consentendo di far emergere gravi indizi di colpevolezza per i numerosi episodi usurari ipotizzati, talora aggravati da minacce a carattere estorsivo, per un giro di denaro di oltre euro 78.000.

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