La commovente lettera dell’11enne Angelo al papà: “Diventerò l’uomo che volevi io diventassi”

 

MADDALONI. La commovente lettera che Angelo Diezzo, 11 anni appena, ha voluto dedicare a suo padre Orlando, dipendente dell’A1 Expo e appassionato di moto, morto esattamente un anno fa a 45 anni. Una perdita grande per la comunità maddalonese, che ancora sente la mancanza del gigante buono, immensa per la famiglia.

La lettera di Angelo

“Ad oggi è un anno…eppure sembra solo un minuto fa.
Noi, papà ci abbiamo provato, come vuoi tu e come ci hanno detto tutti quelli che si sono stretti attorno a noi in questo anno.
Abbiamo provato a non pensarci e quando arrivava il momento della tua assenza, abbiamo continuato a sorridere, studiare, lavorare…come vuoi tu! Ma è servito a poco, perché tu non hai aperto la porta di casa…il telefono ha squillato tante volte e non eri tu.

A mano a mano che si avvicinava questo giorno, è stato sempre più forte il pensiero di te….rivivere quei giorni quando c’eri ancora con il tuo sorriso che ci dava forza e la sicurezza che non sarebbe successo. Ed io ogni volta che ci penso desidero essere come te! Ogni momento di quei giorni è vivo.
In questo anno ci sono stati, papà, anche momenti in cui mi hai strappato un sorriso per qualcosa di te, quel tuo essere Orlando, il gigante buono che ci riempie ogni volta il cuore quasi come se stesse per scoppiare e poi c’è sempre quella lacrima che scende, perché manchi.

A volte parliamo di te tra di noi e a volte quando vedo mamma, Kekka o Domenico soprappensiero so che come me ti stanno pensando, e, quel sorriso e quella lacrimuccia che vedo sul loro viso mi fa pensare che tu sei lì ad abbracciarci e ad accarezzarci con tutto il tuo amore come il nostro angelo custode.

È strano, quando manca qualcuno, mandiamo un messaggio o chiamiamo e possiamo riempire quella mancanza anche solo parlando. Ma ora che manchi tu come si fa a riempire questo tipo di mancanza, senza sentire la tua voce o sentire il tuo abbraccio? La porta che si apre la sera, ci fa sperare che sei tu che torni dal lavoro. Quando siamo venuti a Truck in Sud, eravamo lì ad aspettare te che sbucavi tra la gente. E poi, in qualche modo sappiamo che ci sei!
In quest’anno tutti noi qui, noi la tua famiglia, gli amici e i tuoi colleghi, ogni singola persona che ti ha conosciuto ha ripensato al tuo sorriso, al tuo modo di salutare, di aiutare e di esserci sempre.

In questo anno, la tua presenza si è fatta sentire, ed io papà sono orgoglioso di essere “Il figlio di Orlando!” voglio diventare l’uomo che hai sempre desiderato io fossi, voglio che tu da lassù mi guardi fiero e sentire nel mio cuore il tuo immenso essere persona meravigliosa.

Ti portiamo con noi ogni attimo ad ogni risveglio e prima di andare a dormire.
Ti abbiamo pregato, chiamato silenziosamente, ti abbiamo chiesto tutto in quest’anno e tu ci hai risposto a modo tuo. Questa è oggi la nuova forza che ci dai, sentirti nel tuo modo.
Sei il nostro angelo, papà. Per Sempre e per sempre con noi!”

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