VILLA LITERNO. Esaurita in queste ore la fase degli interrogatori parte il secondo round nell’indagine sullo spaccio a Villa Literno, gestito da tanti giovani col Reddito di Cittadinanza.
E’ stata fissata l’udienza al Riesame per Giuseppe Potenza, uno degli elementi chiave dell’inchiesta, soprannominato “Sangue Blu” come il personaggio di Gomorra e Giuseppe Di Fusco. Il loro legale di fiducia Carlo Perrotta è pronto a chiedere la revoca della misura cautelare.
Nel corso degli interrogatori lo stesso Potenza ha chiarito la propria posizione al pari di Vincenzo Chiarolanza e Giovanni Dell’Aquila mentre molti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
La droga veniva venduta anche di fronte alla sede del Comune di Villa Literno, e di fronte agli istituti scolastici di Castel Volturno e Aversa. E’ quanto sostengono gli inquirenti della Procura di Napoli che oggi hanno coordinato un maxi blitz dei carabinieri di Casal di Principe e di Villa Literno, circa 200 i militari impiegati, durante il quale sono state notificate 48 misure cautelari (26 in carcere, 10 ai domiciliari, 3 denunce, 3 divieti di dimora e 6 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria). Gli spacciatori, per reperirla e venderla, si facevano aiutare anche da alcuni autisti che li accompagnavano ad acquistarla (tra Caivano, Melito di Napoli, il Rione Traiano di Napoli e a Castel Volturno e anche a Casal di Principe) e anche a venderla nella zona circostante Villa Literno. Individuati i cosiddetti fornitori di zona che si occupavano di spacciare ciascuno a Sant’Antimo, Castel Volturno e Melito di Napoli.
Il maggior numero di cessioni è stato registrato a Castel Volturno, negli orari serali, e gli ordini arrivavano via telefono adoperando linguaggi criptici (Maria per la marijuana, Mario per l’hashish e “bubbazza” per la cocaina). Tra gli spacciatori arrestati figurano anche persone agli arresti domiciliari e sorvegliati speciali e numerosi sono stati gli arresti in flagranza durante le indagini e i sequestri di denaro e droga.