La moda post-pandemia: cosa è cambiato?

Dopo due anni costretti a fronteggiare la pandemia con abbigliamento comodo, c’è una volontà, sulle passerelle e per le strade di tornare alla normalità anche dal punto di vista dell’abbigliamento. 

A pochi giorni dall’inizio della Milano Fashion Week, andiamo ad analizzare ciò che oggi fa tendenza.

Il comfort rimane un appuntamento importante nel nostro guardaroba, declinato però in diverse forme.

Qualcosa a cui molti hanno trovato difficile rinunciare.

Dunque gli stilisti, si sono adattati a quella che è la richiesta dei consumatori, unendo sia l’aspetto glamour che quello del leisurewear o abbigliamento per il tempo libero.  

Nasce un connubio particolare, amato specialmente dai Millennials, ovvero coloro che sono nati orientativamente tra i primi anni Ottanta e i primi anni Novanta e che oggi hanno tra i 20 e i 35 anni, i quali sembrano essere ad oggi i consumatori più attivi nel settore moda. 

Fondere mondi  e stili diversi alla ricerca di un look originale, unico, è infatti la regola dello stile dei Millennials, che tendono a mixare capi, stili e generi anche nello stesso outfit.

Fattore sostenibilità:

Molto rilevante è il fattore della sostenibilità, divenuto incredibilmente vicino sia a marchi di lusso che ai consumatori stessi. 

L’attenzione all’ambiente, al rispetto per gli animali e al lavoro etico è cresciuta notevolmente negli ultimi anni e specialmente tra i più giovani, grazie a Internet, alla possibilità di informarsi più facilmente e al proliferare di inchieste e documentazioni sullo stato attuale delle cose.

Un’altra modalità di acquisto green, amico dell’ambiente è quello di capi vintage e di seconda mano. Esploso negli ultimi anni, il mondo del vintage ha saputo conquistare i più giovani per diverse ragioni: l’originalità e l’esclusività dei pezzi vintage. Inoltre, la possibilità di trovare accessori di alta moda e magari fuori mercato, rende appetibile questo tipo di shopping. Il fattore principale è la sostenibilità, che contraddistingue la scelta di prolungare il ciclo di vita di un capo, anziché gettarlo nei rifiuti, andando ad incrementare la domanda di prodotti nuovi. Sdoganandoli definitivamente come tabù e vedendoli invece come un’opportunità.

Fattore esclusività:

Ultimo ma non meno importante è il fattore dell’esclusività un valore importante, il quale si è diffuso anche grazie alle edizioni limitate. I marchi di lusso infatti, amano creare collaborazioni con altri brand, creando capi ed accessori unici. Pochi pezzi ma esclusivi. Anche questo discorso si lega con quello della salvaguardia dell’ambiente. Le edizioni limitate permettono infatti una produzione ridotta, così come le collaborazioni temporanee. 

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