Garage e appartamenti come covi, lo spaccio lascia le sue roccaforti e si affida agli insospettabili

 

MARCIANISE. Sono settimane di grande attività sul fronte del contrasto allo spaccio di stupefacenti. Il ritorno alla vita per tanti dopo il Covid e la ripresa della movida ha fatto segnare anche un aumento dei consumi degli stupefacenti nella zona di Marcianise e dintorni e le ultime operazioni hanno però delineato uno scenario già emerso nei mesi scorsi e ora maggiormente visibile.

Le roccaforti della droga non ci sono più e anche le piazze di spaccio, troppo visibili con poca gente in strada come negli ultimi mesi, non godono di ottima salute. Si è assistito dunque ad una progressiva delocalizzazione sia della custodia che della vendita con l’utilizzo di diverse persone “insospettabili”.

Non è un caso che a finire agli arresti nell’ultimo blitz dei carabinieri di Marcianise sia stato un 19enne incensurato di San Nicola la Strada o che gli uomini del commissariato che stanno imprimendo un’accelerata su questo fronte abbiano trovato hashish in un appartamento familiare indagando padre e figlio.

Box, garage, ripostigli di famiglie insospettabili: sono questi i covi del nuovo spaccio a “macchia di leopardo”. Ne consegue che anche il lavoro degli investigatori sta mutando, con operazione centellinate e varie piste da seguire. Ora tutto si svolge in palazzi residenziali dosi trasportate in auto. E i signori della droga di Marcianise, alcuni dei quali tornati liberi dopo le condanne, stanno già delocalizzando su Capodrise e San Nicola, dove anche la “villetta dello spaccio” ormai sta calando drasticamente il suo volume d’affari.

 

 

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