LA NOTA DELLA FINANZA
Nella mattinata odierna, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta ha eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di tre soggetti (di cui due destinatari della custodia in carcere e uno degli arresti domiciliari) i quali, in base agli elementi investigativi finora acquisiti, sono stati ritenuti gravemente indiziati della commissione, a vario titolo, dei reati di usura, estorsione e impiego di proventi illeciti, anche mediante l’utilizzo del c.d. “metodo mafioso”.
Il provvedimento compendia gli esiti di complesse indagini, svolte dalla Compagnia di Marcianise e coordinate dalla D.D.A. di Napoli, nel cui ambito è stato possibile ricostruire alcune condotte usuraie ed estorsive che gli indagati, in concorso con altri, avrebbero posto in essere ai danni di un imprenditore locale, facendo anche ricorso a forme di intimidazione basate sulla “spendita del nome” del noto clan camorristico dei “Belforte”.
La restituzione coattiva dei singoli prestiti sarebbe avvenuta attraverso l’emissione da parte dell’imprenditore di assegni “in bianco”, comprensivi della quota capitale e degli interessi (pari al 120% annuo), successivamente posti all’incasso da insospettabili soggetti compiacenti i quali, una volta prelevate le somme in contanti dai loro conto correnti, le consegnavano ai reali beneficiari.
Sono state ricostruite, inoltre, alcune operazioni che avrebbero consentito agli indagati di riciclare parte dei proventi illeciti maturati grazie al contributo di un imprenditore che, pur essendo a conoscenza della loro origine delittuosa, si sarebbe prestato ad utilizzare alcuni assegni oggetto di usura come mezzi di pagamento nella propria azienda.
Unitamente alla misura cautelare personale, la Guardia di Finanza ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo avente ad oggetto alcuni terreni e fabbricati per un totale di circa 240.000 euro, che si ritengono essere beni di valore equivalente rispetto ai presunti proventi illeciti maturati attraverso la percezione degli interessi usurai.
IL PRIMO LANCIO DI EDIZIONE CASERTA
MARCIANISE. Sono nomi pesanti quelli che emergono nell’inchiesta della Dda che in queste ore si sta abbattendo a Marcianise e dintorni.
In queste ore la Guardia di Finanza di Marcianise sta eseguendo l’ordinanza siglata dal gip Baldassarre nei confronti di 6 indagati. Per 2 di loro è stato disposto in carcere: è stata decisa l’applicazione della misura cautelare più dura nei confronti di Giovanni Buonanno, 40enne marcianisano, già agli arresti domiciliari a Marcianise e per l’imprenditore Paolo Siciliano. Il primo è il figlio del ras Gennaro Buonanno, anche tra gli arrestati anche se nei confronti dello storico ras dei Belforte sono stati decisi i domiciliari a Roma.
I due Buonanno sono stati i promotori di un’attività usuraria con tassi fino al 130% annuo mentre Siciliano, patron della catena di supermercati Pellicano, è finito sotto indagine per un giro di assegni coi quali – secondo l’impianto accusatorio della Dda – sarebbero stati “ripuliti” i guadagni dell’attività illecita. In corrispondenza delle festività natalizie del 2016 inoltre i Buonanno avrebbero chiesto anche il pizzo per conto dei Belforte.
In quella circostanza una delle vittime fu minacciata di morte e prelevata da un’auto sia per il pagamento dei debiti dell’usura che per il pagamento della tassa della tranquillità. Tra gli indagati a piede libero anche il collaboratore di giustizia Claudio Buttone.
Il gip ha inoltre disposto il sequestro di somme di denaro ritenute provento di attività illecite per circa 250mila euro. Saranno requisiti Giovanni Buonanno e Gennaro Buonanno 137mila euro; 14mila euro a Claudio Buttone; 2600 euro a Michele Campomaggiore e 85mila euro a Paolo Siciliano. Nelle prossime ore saranno fissati gli interrogatori di garanzia alla presenza dei legali degli indagati, tra i quali gli avvocati Giuseppe Foglia e Massimo Trigari.
Michele Campomaggiore 1963 Marcianise – indagato a piede libero
Gennaro Buonanno 1949 Marcianise – arresti domiciliari
Giovanni Buonanno 1981 Marcianise – carcere
Claudio Buttone 1982 Capodrise (collaboratore di giustizia) – indagato a piede libero
Raffaele Iuliano 1964 Marcianise – indagato a piede libero
Paolo Siciliano 1964 Ruviano – carcere