REGIONALE. Saranno le indagini dei carabinieri e l’autopsia, disposta dalla Procura della Repubblica sannita, a stabilire le cause che hanno portato alla morte di un bimbo di quattro mesi di Benevento, deceduto nell’ospedale “Santobono” di Napoli dove era stato ricoverato in prognosi riservata per gravi ferite al capo. I militari, coordinati dal procuratore Aldo Policastro, continuano ad indagare a trecentosessanta gradi per stabilire le cause che hanno determinato il ferimento che ha poi portato alla morte del bambino.
Già nella giornata di giovedì i giovani genitori del piccolo, oltre a qualche altro familiare, erano stati sentiti dai carabinieri ed era stata disposta era stata disposta anche una perizia medico legale. Oggi i militari – secondo quanto si apprende – hanno continuato ad ascoltare altri testi. Sulle indagini vige, però, il massimo riserbo, dettato dalla volontà degli inquirenti di giungere quanto prima a chiarire le cause del decesso, una morte che ha destato commozione in città. Al momento non sarebbe chiara la dinamica dell’accaduto: si è trattato di una disgrazia o siamo in presenza di qualcos’altro? Chi eventualmente può aver causato il trauma cranico al piccolo? In che modo e con cosa si è ferito così gravemente il bambino? Corrisponde a verità che il piccolo al momento del ferimento stesse in compagnia di un altro bambino? E’ a questi interrogativi che gli investigatori intendono dare una risposta seguendo varie tesi, che non escludono alcuna pista. Il piccolo era stato ricoverato nell’ospedale “Fatebenefratelli” di Benevento lo scorso 16 gennaio.
Dopo alcuni giorni era stato dimesso per essere nuovamente ricoverato nell’ospedale “San Pio” del capoluogo sannita dove i sanitari, valutata la gravità delle condizioni, ne avevano disposto, nella notte tra martedì e mercoledì scorsi, il trasferimento in elicottero nel nosocomio napoletano dove, nonostante le cure, il piccolo è deceduto.
La morte del piccolo è sicuramente una vicenda complessa in quanto bisognerà chiarire anche cosa sia accaduto nei nove giorni intercorsi tra il primo ed il secondo ricovero negli ospedali beneventani, capire se il trauma cranico era già in atto al momento del primo ricovero e – è una ipotesi tutta da verificare – non ci sia resi conto della gravità o se invece il trauma sia avvenuto dopo e, quindi, prima del secondo ricovero.