Giorno della memoria, Mattarella: “Prevenire e combattere, oggi e nel futuro, ogni germe di razzismo”

Era il 27 gennaio 1945 quando le truppe dell’Armata Rossa dell’Unione Sovietica abbattendo i cancelli di Auschwitz-Birkenau in Polonia e liberando i superstiti del Campo di Concentramento rivelarono al mondo la portata e l’orrore del genocidio.

Le truppe sovietiche chiusero un capitolo buio e tragico della storia della Seconda guerra mondiale fatto di orrore, leggi razziali, torture, persecuzioni, imprigionamenti, uccisioni di bambini, uomini e donne in maggioranza ebrei, ma anche polacchi, Rom, Sinti, testimoni di Geova, disabili, omosessuali, prigionieri di guerra e tanti altri considerati “nemici” di Hitler e della sua Germania.

Il 27 gennaio il mondo si ferma per ricordare, attraverso la Giornata della Memoria, i terribili crimini di cui si è macchiata la Germania nazista insieme ai suoi alleati e per ricordare le innumerevoli vittime ebree della Shoah e quelle dell’Olocausto.

Un giorno per ricordare anche quanti si opposero al progetto di sterminio cercando di salvare la vita degli ebrei mettendo a rischio la propria. Storie di eroi con un senso di altruismo straordinario di cui fanno parte anche i “Giusti tra le Nazioni” ossia i non ebrei che hanno salvato gli ebrei dalla Shoah. Un titolo onorifico, riconosciuto e conferito dallo Stato di Israele a oltre 2000 persone tra cui 392 italiani, ai salvatori che hanno affrontato le discriminazioni dell’epoca con coraggio e rischio.

La Giornata della Memoria fu istituita per la prima volta nel 1996, come giornata commemorativa nazionale, in Germania.
Successivamente anche in Italia con legge n. 211 del 20 luglio 2000 e cinque anni dopo è divenuta commemorazione mondiale. L’Organizzazione delle Nazioni Unite, infatti, con la risoluzione 60/7 del 1° novembre 2005, istituì la “Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime dello Shoah“.

Attraverso la memoria dei crimini del passato si esortano gli Stati Membri a impedire che si ripetano atti futuri di genocidio difendendo il fondamentale diritto di tutti a vivere in pace senza persecuzioni e violenze.

Non dimenticare e non ripetere gli orrori causati da odio, fanatismo, razzismo e pregiudizio del passato è un dovere e per evitare che una tragedia come l’Olocausto si ripeta occorre conoscere, ricordare e soprattutto capire.

 

Oggi, in Italia, le celebrazioni ufficiali si sono tenute presso il Ministero dell’Istruzione, e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio ha dichiarato:

La giornata della Memoria, che si celebra oggi in tutto il mondo, non ci impone solamente di ricordare i milioni di morti, i lutti e le sofferenze di tante vittime innocenti, tra cui molti italiane. 

Ma ci invita a prevenire e   combattere, oggi e nel futuro, ogni germe di razzismo, antisemitismo, discriminazione e intolleranza. A partire dai banchi di scuola. Perché la conoscenza, l’informazione e l’educazione rivestono un ruolo fondamentale nel promuovere una società giusta e solidale. E, come recenti episodi di cronaca attestano, mai deve essere abbassata la guardia.

Auschwitz, con i suoi lugubri reticolati, le ciminiere e le camere a gas, è diventato il simbolo dell’orrore nazista, del male assoluto. Ma è, e deve essere, la testimonianza costante di quali misfatti sia capace l’uomo quando si abbandona, tradendo la sua stessa umanità, a sentimenti, parole e ideologie di odio e di morte》.

Mentre Papa Francesco, alla fine dell’udienza generale tenutasi ieri, ha ricordato al mondo questa giornata facendo appello alla difesa della dignità umana:

È necessario ricordare lo sterminio di milioni di ebrei e persone di diverse nazionalità e fedi religiose. Non deve più ripetersi questa indicibile crudeltà. Faccio appello a tutti, specialmente agli educatori e alle famiglie, perché favoriscano nelle nuove generazioni la consapevolezza di questo orrore, di questa pagina nera della storia. Essa non va dimenticata affinché si possa costruire un futuro dove la dignità umana non sia più calpestata》.

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