Nazionale. Nuove scoperte scientifiche sono state condotte per cercar di ottenere maggiori informazioni inerenti alla nuova variante Covid. Almeno otto sarebbero i sintomi evidenziati dagli studiosi: Ecco quali.
Da quasi due anni la nostra vita ha subito innumerevoli cambiamenti, anche quando si sperava di ritornare alla normalità oramai dimenticata, il virus ritornava ad attaccare. In questo intervallo di tempo esso ha subito profonde modificazione avendo cosi innumerevoli varianti. La variante oggetto di questo articolo è la variante Omicron che da quando è stata scoperta ha già contagiato molte persone portando con sé conseguenze non letali. In questo periodo anche il piano politico inerenti ad arginare ed inibire i contagi ha subito innumerevoli modifiche . Alcuni paesi hanno incentivato ed aumentato le restrizione a causa dei contagi, altri invece hanno allentato la presa . Nello specifico in tale variante sono stati evidenziati nuovi sintomi mentre altri si sino presentati in variabile ridotta. Ad evidenziato ciò è uno studio sudafricano effettuato su un campione di 78mila casi.
Come evidenziato nello studio di quei pazienti che hanno contratto la nuova mutazione del Sars-Covid 19, i sintomi di tale variante sarebbero circa 8. Oltre i sintomi comuni quali mal di testa, mal di schiena localizzato principalmente nella zona lombare, naso che cola accompagnato da congestione e mal di gola, sono stati riscontrati anche un senso di stanchezza ed affaticamento, starnuti frequenti, sudorazione notturna, diarrea e confusione, perdita di appetito, eruzioni cutenee ed irritazione oculare. e dolori muscolari. Importanza sarebbe stata attribuita alla sudorazione notturna, che appunto è un sintomo del tutto nuovo mai riscontrato nelle varianti precedenti. Mentre è stato riscontrato che sintomi quali febbre, perdita dell’olfatto e del gusto si verificherebbero con minor frequenza in tale variante e con maggior frequenza nella Delta. Anche per quanto concerne la la trasmissibilità della variante è stato condotto uno studio giapponese che affermerebbe che il culmine della diffusione virale si verificherebbe più tardi rispetto alle altre varianti.