Negli ultimi anni si è molto sentito parlare, soprattutto in rete, del fenomeno del ‘ghosting’. Quest’ultimo si verifica soprattutto nell’ambito delle relazioni sentimentali, quando uno dei componenti della coppia decide, apparentemente senza motivazioni valide, di sparire da un giorno all’altro, rendendosi non reperibile anche sui social e lasciando l’altro in uno stato di confusione e dolore difficile da superare.
In Giappone questo fenomeno ha una sua controparte fisica: persone che spariscono senza lasciare traccia, i cosiddetti evaporati. Da un giorno all’altro decidono di partire senza avvisare amici e parenti, lasciando il proprio lavoro e cambiando identità. Si chiama ‘johatsu’ ed è la scelta drastica che compiono quasi centomila persone ogni anno. Ma quali sono le motivazioni che si nascondono dietro un taglio tanto netto?
Molto spesso si tratta di ragioni economiche. In Giappone, infatti, la pressione socioeconomica è davvero molto alta. Chi fallisce nel mondo del lavoro si porta addosso un’onta che molto spesso conduce anche al suicidio. L’altra strada è quella di rinascere in un’altra vita, lontanissimo da casa. Del johatsu si conoscono questi ed altri dettagli in Europa grazie a ‘The Vanished: The Evaporated People of Japan’, libro di Léna Mauger e Stéphane Remael scritto dopo una lunga esperienza diretta in suolo nipponico.