Il periodo natalizio è uno dei momenti dell’anno in cui tutte le cucine di tutta Italia si riempiono di odori deliziosi e sapori tradizionali. Ogni regione è ricca di tradizioni culinarie, e la Campania non è da meno. Le preparazioni natalizie, in questa regione, sono legate in particolar modo alla rinomata tradizione della pasticceria napoletana.
Abbiamo selezionato cinque natalizi della tradizione campana, che definiscono in maniera emblematica questo preciso periodo dell’anno.
Dalla forma romboidale ricoperti di glassa al cioccolato, il loro nome legato alle antiche preparazioni contadine che utilizzavano il mosto, “mustacea” era infatti il loro nome latino, col quale venivano preparati per essere resi pi dolci. Sono solitamente preparati in due versioni: una dalla consistenza morbida, l’altra più dura, a seconda dei tempi di cottura.
Sicuramente il dolce di Natale per eccellenza tipico della tradizione napoletana. Dalla forma sferica, arrotondata o incavata, sono ricoperti di miele e zuccherini. Questo dolce ha origine greca e nell’impasto spesso vi è aggiunta una componente alcolica (solitamente liquore), per garantire il loro sapore inconfondibile.
I susamielli con la loro iconica forma a “S” presentano un impasto a base di farina e zucchero, ma anche mandorle, miele e spezie. In passato vi erano differenze nella preparazione, tant’è che si distinguevano in base alle persone alle quali dovessero essere offerti. Dal nobile allo zampognaro.
Origini francesi e forma rotondeggiante, con una consistenza che mette a dura prova le dentature più solide, il roccocò ha un impasto a base di farina, zucchero e mandorle, ai quali si aggiungono anche il profumo e l’aroma delle arance e del limone.
Direttamente da San Gregorio Armeno, la pasta reale o pasta di mandorle presenta colori pastello molto delicati, dal rosa al gallino. Approvata anche da re Ferdinando IV di Borbone, veniva in passato preparata la vigilia di Natale nei conventi napoletani. Gli ingredienti? Farina, zucchero, spezie e mandorle tritate.