RECALE. Ancora due anni ed anche Andrea Menditti seguirà il fratello Fabrizio e lascerà la cella dove è recluso da tempo. Nei giorni scorsi i giudici della Prima Sezione della Corte di Appello di Napoli hanno accolto il ricorso per uno sconto di pen riconoscendo il vincolo di continuazione per alcune estorsione dei primi anni Duemila.
La condanna definitiva, già passata da 33 a 30 anni, viene ora tagliata di altri 9 anni e 8 mesi e quindi si attesta sui 21 anni. Col nuovo criterio il figlio dello storico padrino defunto Franchino, tornerà in liberà nel 2024 dopo aver espiato la pena fissata dal tribunale. Attualmente si trova recluso a Livorno.
Da Saluzzo venne invece liberato già nel 2020 il fratello Fabrizio. I due furono coinvolti nel dicembre 2011 nell’operazione Mangusta. Le indagini della Squadra Mobile, condotte sotto l’egida della Procura Antimafia di Napoli, avevano evidenziato pericolosità dei Menditti, confermata dall’accertamento di numerosi episodi estorsivi, realizzati negli ultimi mesi, in danno di cantieri edili e ditte che installano video giochi, dagli emissari e dagli stessi reggenti del citato gruppo criminale, guidato dai fratelli Alessandro e Fabrizio Menditti, figli di Francesco, storico capo clan, deceduto per cause naturali nel 2010.