Il Banco di Napoli ha origini assai remote. Infatti, è considerato uno degli istituti bancari più antichi al mondo. La sua istituzione viene fatta risalire addirittura all’epoca vicereale, e precisamente al 1539, quando tre nobili napoletani, Aurelio Paparo, Gian Domenico di Lega e Nardo di Palma Castiglione, decisero di fondare un Banco dei Pegni per aiutare i più indigenti, concedendo prestiti senza interessi.
Tra il 1587 e il 1640 furono aperti altri sette istituti simili in città, che continuarono a operare autonomamente finché Ferdinando IV di Borbone non decise di unirli in un’unica struttura, il Banco Nazionale di Napoli (1794).
Dopo una serie di mutamenti avvenuti nel corso del XIX secolo, dopo l’Unità d’Italia, l’istituto viene definitivamente denominato Banco di Napoli e continuerà a esistere fino alla sua incorporazione in Intesa San Paolo nel 2018.
Il Banco di Napoli fu preposto all’emissione della moneta del Regno d’Italia per sessantacinque anni e sono diverse, preziose e assai raffinate le banconote stampate dall’istituto bancario napoletano.
Certamente, gli esemplari più suggestivi furono quelli prodotti all’inizio del Novecento, che presentavano le linee e le caratteristiche tipiche dello stile liberty allora in voga e rappresentavano personaggi illustri della cultura partenopea, come i filosofi Giambattista Vico e Gaetano Filangieri.
Particolarmente suggestiva la banconota da cinquecento lire raffigurante Gaetano Filangieri, stampata dal 1909 al 1921. Il suo valore oggi è di circa 120,00 euro.